Con il via libera dell’Antitrust americano, finalmente Bayer può chiudere la partita Monsanto.
Il colosso chimico farmaceutico tedesco infatti, ha annunciato la soppressione del marchio della Monsanto, dopo l’acquisto dei pesticidi e degli ogm della stessa azienda statunitense.
La data delle nozze è fissata il 7 giugno, al costo di 63 miliardi di dollari.
Completata l’operazione di fusione, il marchio Monsanto sarà cancellato.
“Tutte le autorizzazioni pubbliche necessarie per il completamento dell’acquisizione sono sul tavolo adesso. Bayer il 7 giugno diventerà l’unico proprietario della Monsanto Company” – si legge in una nota della Bayer, che ha anche annunciato l’emissione di 75 milioni di nuove azioni per rastrellare 6 miliardi di dollari, necessari al finanziamento dell’acquisizione del gruppo.
Il via libera dell’Antitrust americano annunciato a maggio 2016, è arrivato il 29 maggio scorso e apre la strada alla creazione di un colosso mondiale dell’agrochimica, la più grande acquisizione di un’impresa tedesca all’estero.
Due anni di trattative, dovute soprattutto alle perplessità espresse dal Dipartimento di Giustizia americano che temeva che la struttura iniziale dell’operazione, andasse a ridurre la concorrenza e aumentasse i prezzi.
Perplessità che hanno portato all’accordo tra le due società e le autorità americane per la cessione di asset per 9 miliardi di dollari.
”Senza le cessioni, la proposta fusione sarebbe risultata in prezzi più alti, una qualità inferiore e minore scelta per una vasta gamma di semi e prodotti per la tutela dei raccolti” – aveva spiegato il Dipartimento di Giustizia.
Con l’acquisizione della Monsanto, Byer prevede già un contributo positivo all’utile di base per azione a partire dal 2019.
Dal 2021 in poi invece, il beneficio dovrebbe essere in percentuale a due cifre. Inoltre, rettificato per le cessioni, dal 2022, Bayer prevede sinergie da 1,2 miliardi di dollari all Ebitda.
Al fine di acquisire la Monsanto, Bayer si è assicurata un finanziamento ponte di 57 miliardi di dollari.