Mutui residenziali: domanda in calo come nel 2012

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Peggiora il clima di fiducia, diminuisce la domanda di mutui e si contrae il numero delle compravendite in Italia. I mutui ipotecari delle famiglie italiane nei primo otto mesi del 2012 hanno fatto registrare un -44% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta di un calo che conferma la crisi del mercato creditizio che si riflette direttamente sull’accesso al credito  per l’acquisto immobiliare. I dati confermano la debolezza del quadro congiunturale, soprattutto sul fronte occupazionale e dei consumi: l’andamento della domanda evidenzia come solo il 2012 abbia fatto registrare un calo così rilevante (-10% per il 2011 e -3% per il 2010, mentre nel 2009 il trend era stato addirittura positivo, in aumento del 4%).
Mercato dei mutui in netto caloIl quadro fornito dal Barometro Crif  sulla domanda di mutui da parte delle famiglie è il più preoccupante fornito negli ultimi mesi. Il crollo delle richieste la dice lunga sui mali che affliggono il quadro congiunturale negli ultimi anni: peggiora il clima di fiducia e dei consumi di fronte alla persistenza di una occupazionale fosca soprattutto per i giovani. Si contrae il mercato degli immobili. E non aiuta l’introduzione dell’Imu, né l’irrigidimento dei criteri di concessione da parte delle banche, sempre più in difficoltà quanto a provvista, e nemmeno i tassi di interesse più alti applicati ai nuovi contratti
EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF, ha raccolto i dati relativi ad oltre 78 milioni di posizioni creditizie dal 2008 al 2012 e ha rilevato che nel solo mese di agosto la domanda di mutui ipotecari ha registrato un calo del 42% rispetto all’agosto 2011, con un -44% se si considera la variazione dei primi otto mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Un calo così non si era mai visto negli ultimi anni: nel 2009, nel pieno infuriare della crisi, c’era stato addirittura un aumento del 4% annuo nei mutui ipotecari da gennaio ad agosto. Successivamente i cali erano stati molto più contenuti: -3% nel 2010 e -10% nel 2011.
Altro segnale preoccupante è la durata dei mutui più richiesti: le classi inferiori ai 20 anni risultano tutte in aumento mentre quelle oltre i 20 anni sono in calo. È però la classe compresa tra i 25 e i 30 anni ad risultare ancora una volta, in assoluto, quella maggiormente richiesta dalle famiglie italiane, con una quota superiore al 30%.Quanto alla distribuzione delle richieste di mutuo in funzione dell’importo rimane molto marcato il continuo spostamento verso gli importi più bassi. Aumentano rispetto all’anno scorso solo le fasce fino ai 100.000 euro, a scapito di quelle per importi superiori.
“È di tutta evidenza –  dichiara Samuele Lupidiì , Vice Presidente Nazionale Fiaip con delega alla Mediazione Creditizia, commentando il recente Barometro Crif della domanda di mutui da parte delle famiglie – che il problema non è la volontà delle banche nel finanziare, seppur in modo più attento rispetto al passato, il settore immobiliare ma è la fase congiunturale che allontana le famiglie dalla casa di proprietà. Meno richieste di mutuo è un sintomo chiaro di mancanza di fiducia. C’ é bisogno di più energia nella azione del governo per far ripartire l’economia.”

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