Mutuo senza obbligo di conto corrente

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«La banca a cui ho chiesto il preventivo del mutuo mi ha comunicato che devo però anche aprire un conto corrente prima di accendere il mutuo per poter addebitare le rate. Ma davvero mutuo e conto corrente sono vincolati?». È una delle domande più frequenti che ci vengono fatte. Il dubbio è legittimo, perché la norma (il decreto Salva Italia) parla chiaro: «È considerata scorretta la pratica commerciale di una banca, di un istituto di credito o di un intermediario finanziario che, ai fini della stipula di un contratto di mutuo, obbliga il cliente alla sottoscrizione di una polizza assicurativa erogata dalla medesima banca, istituto o intermediario ovvero all’apertura di un conto corrente presso la medesima banca, istituto o intermediario».

In poche parole, chi ha un conto corrente con la banca A e chiede il mutuo con la banca B non ha alcun vincolo ad aprire un conto corrente con la banca B. «Purtroppo – conferma Fabio Picciolini dell’Adiconsum – molti istituti lasciano credere che sia così, costringendo il mutuatario a diventare a tutti gli effetti anche un correntista».
Certo, nel caso in cui il mutuatario non cada nella trappola, dovrà preoccuparsi di effettuare, pochi giorni prima del pagamento della rata mensile, un bonifico dalla banca A alla banca B. «A questo punto bisogna valutare il costo dei bonifici – prosegue Picciolini – Ci sono molti istituti che consentono bonifici illimitati a costo zero attraverso la piattaforma web. Se invece quest’operazione viene eseguita allo sportello si rischia di pagare 3-5 euro per bonifico, ovvero anche 60 euro l’anno». In ogni caso, sempre meno della media del costo di un conto corrente bancario che in Italia, secondo quanto indica Banca d’Italia, si è attestato a 105,7 euro annui nel 2011 (4 euro in meno rispetto al 2010). Quindi, sia che i bonifici siano gratuiti sia che siano a pagamento, pare che non ci sia convenienza ad aprire un conto corrente per addebitare la rata.

Su questo fronte gli aspiranti mutuatari devono “armarsi” di un’altra norma, che può tornare utile in sede pre-contrattuale. Da giugno 2011 le banche che “propongono” l’apertura di un conto corrente prima dell’erogazione del mutuo sono obbligate a inserire questo costo nel Taeg, il Tasso annuo effettivo globale che contempla oltre agli interessi tutti gli oneri accessori legati a un finanziamento.
Lo stesso discorso vale per le spese di incasso rata: costi che in alcuni casi gli istituti addebitano al mutuatario allo scoccare del pagamento. Paradossalmente, così, il mutuatario paga una commissione per pagare la rata. La norma prevede che anche le spese di incasso rata vanno inserite nel Taeg, in modo tale che l’aspirante mutuatario conosca, prima di firmare, il costo reale del mutuo e possa confrontarlo con quello offerto da altri istituti che hanno eliminato da tempo questa spesa, ormai obsoleta.

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