Nel 2015 l’attività economica in Abruzzo ha mostrato un lieve recupero
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Secondo le stime di Prometeia, il prodotto regionale in termini reali è tuttavia aumentato in misura inferiore al dato medio nazionale. La ripresa è stata sostenuta principalmente dal buon andamento della produzione nell’industria, trainata dalla crescita degli ordinativi sia dall’estero sia sul mercato interno. Nel manifatturiero, le imprese di grande dimensione hanno registrato incrementi della produzione nettamente superiori rispetto alle piccole e medie imprese. In particolare, l’attività produttiva ha mostrato una vivace espansione nel comparto dei mezzi di trasporto.

Gli scambi con l’estero hanno rappresentato un punto di forza dell’economia regionale; le esportazioni di beni hanno accelerato, sospinte dalle vendite nei paesi della UE e negli Stati Uniti. Come nell’anno precedente, la crescita ha riflesso soprattutto il contributo del settore dei mezzi di trasporto; sono inoltre aumentate le esportazioni delle imprese operanti nei settori dell’elettronica e della chimica farmaceutica. Tra i comparti con produzioni tradizionali, le vendite all’estero sono cresciute nell’industria alimentare, mentre si sono ulteriormente contratte nel tessile, abbigliamento e prodotti in pelle.

Secondo le nostre indagini, gli investimenti fissi delle imprese industriali con sede in Abruzzo hanno mostrato segnali di ripresa, dopo il marcato arretramento dell’anno precedente, in particolare tra le imprese di maggiori dimensioni e con più elevata propensione all’export.

L’attività produttiva nell’edilizia è apparsa in miglioramento, con riflessi positivi sull’occupazione. I nuovi bandi di gara per le opere pubbliche hanno registrato una marcata espansione. Nel mercato immobiliare il numero di compravendite, in calo da alcuni anni, è tornato a crescere. Sulla base delle stime di Prometeia, il valore aggiunto nei servizi, dopo la contrazione registrata nel 2014, ha sostanzialmente ristagnato; vi ha contribuito in particolare la debolezza del commercio, mentre significativi miglioramenti hanno interessato i comparti del turismo e dei trasporti.

Il numero di occupati, in marcato calo nel biennio precedente, ha registrato un moderato incremento. Le ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni sono sensibilmente diminuite, in particolare nella componente ordinaria. L’andamento dell’occupazione ha riflesso sia la ripresa dell’attività economica sia i provvedimenti adottati dal Governo. Questi ultimi hanno, in particolare, stimolato una ricomposizione delle assunzioni a favore dei contratti a tempo indeterminato. Rimane tuttavia ancora elevata la disoccupazione, soprattutto quella giovanile. Nel 2015 si è ampliata, superando la media nazionale, la quota di giovani, tra i 15 e i 34 anni, che non sono occupati e non sono coinvolti in alcuna esperienza formativa.

Nel 2015 si è progressivamente consolidata la ripresa del credito; vi hanno concorso sia l’ulteriore miglioramento delle condizioni di offerta, favorito dal contributo espansivo delle misure di politica monetaria, sia la maggiore domanda di fondi da parte di imprese e famiglie. I prestiti bancari alle imprese di maggiori dimensioni sono tornati a crescere, mentre hanno continuato a contrarsi per le piccole aziende. Analogamente a quanto osservato nell’anno precedente, la dinamica del credito è apparsa generalmente migliore per le imprese connotate da un minor grado di rischiosità. A fronte della robusta espansione registrata nel manifatturiero, si è protratto il calo degli affidamenti alle imprese delle costruzioni. I tassi di interesse a breve termine praticati alle imprese sono scesi, in particolare per le imprese di maggiore dimensione. Il differenziale sfavorevole di tasso rispetto al dato medio nazionale si è lievemente ridotto.

I prestiti alle famiglie sono aumentati, in particolare nella forma del credito al consumo. In linea con la ripresa delle compravendite immobiliari, sono fortemente cresciute le erogazioni di nuovi mutui destinati all’acquisto di abitazioni, in particolare nella componente a tasso fisso.

La qualità del credito ha mostrato segnali di miglioramento. Si è ridotta l’incidenza delle nuove sofferenze sui prestiti alle imprese; la quota dei crediti deteriorati diversi dalle sofferenze, già in calo nel 2014, è ulteriormente diminuita.

I depositi bancari, il principale strumento in cui è investita la ricchezza finanziaria delle famiglie abruzzesi, sono cresciuti anche nel 2015, sebbene unicamente nella forma dei conti correnti; è invece diminuito l’investimento in obbligazioni bancarie e titoli di Stato, a favore dell’acquisto di quote di fondi comuni.

In linea con la tendenza osservata negli ultimi anni, il numero di sportelli bancari presenti in regione è lievemente diminuito.

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