Nuova realtà bancaria specializzata nella Cessione del V
Convenzione

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Terfinance, che  vanta  Euro 27 milioni di patrimonio netto, 60 dipendenti e 70 agenti in attività finanziaria – e Credito Salernitano/Banca Popolare della Provincia di Salerno – banca popolare nata a Salerno nel 2007, con oltre 1200 soci, 18 dipendenti e 2 sportelli in città –hanno ottenuto le autorizzazioni della Banca Centrale Europea  e della Banca d’Italia per l’aggregazione tra le due società.

Entro la fine del 2016, in particolare, Terfinance acquisirà la maggioranza assoluta del capitale del Credito Salernitano, per il quale è già stata deliberata la trasformazione da banca popolare a società per azioni, in linea con quanto previsto dal Decreto Banche, che, riformando  il settore del credito cooperativo e popolare, costituisce un tassello fondamentale della strategia di consolidamento del sistema bancario italiano.

Inoltre, attraverso un cospicuo aumento di capitale e la successiva fusione inversa per incorporazione di Terfinance in Credito Salernitano, la nascente realtà sarà dotata delle risorse finanziarie per importanti obiettivi di crescita.

Con questa operazione, il Credito Salernitano potrà conseguire un significativo rafforzamento patrimoniale e il rilancio delle prospettive reddituali, in coerenza con le indicazioni ricevute dall’Autorità di Vigilanza all’esito dell’ispezione del 2015.

Allo stesso tempo, Terfinance potrà realizzare il suo progetto di sviluppo da intermediario finanziario a banca specializzata, migliorando la propria capacità competitiva in un settore – quello della cessione del quinto – caratterizzato da una forte concorrenza e nel quale diversi gruppi finanziari e banche commerciali di medie e grandi dimensioni competono per aumentare le proprie quote di mercato.

Inoltre, l’operazione rappresenta un progetto innovativo di rafforzamento e sviluppo tutto  italiano, all’interno del sistema degli intermediari vigilati, affidato ad azionisti stabili nel lungo periodo.

Oltre a ciò, per il Credito Salernitano, l’operazione risponde all’esigenza di salvaguardare gli interessi  di tutti gli  stakeholders, azionisti,  dipendenti e  depositanti,  senza rinunciare  al   suo radicamento territoriale e con il mantenimento a Salerno dei due attuali sportelli e gli organici presenti e la prospettiva di una sede secondaria della nuova banca in città.

Per Terfinance, che annovera nel suo capitale tre investitori finanziari, un grande gruppo bancario del Sud – la Banca Popolare di Bari – ed una delle più dinamiche banche di credito cooperativo del Nord-Ovest, la Banca Alpi Marittime di Carrù, attraverso l’incorporazione, potrà evitare il peso della doppia intermediazione ed accedere direttamente al mercato del risparmio per competere ad armi pari con le nuove banche specializzate.

Si rende noto, infine, che Terfinance ha assicurato il diritto di recesso agli azionisti del Credito Salernitano allo stesso prezzo previsto per l’emissione delle nuove azioni, anticipando la recentissima sentenza del Consiglio di Stato che ha rimesso in discussione le penalizzazioni imposte agli azionisti in diversi casi recenti.

Nell’operazione Terfinance è stata assistita dall’avv. Vincenzo Dispinzeri, partner dello Studio legale Vietti e Associati di Torino e dallo Studio Bourlot, Gilardi e Romagnoli di Torino per gli aspetti fiscali. Per gli aspetti regolamentari, il Credito Salernitano è stato assistito dallo Studio Patalano e Associati di Roma mentre PriceWaterhouseCoopers Tax & Legal Services è stata co-advisor legale di entrambe le società.

Il Credito Salernitano ha chiuso il bilancio 2015 con una perdita di esercizio di circa 2,5 milioni  di Euro principalmente per effetto delle rettifiche di valore sul portafoglio crediti, un margine di interesse di 2,6 milioni di Euro e un margine di intermediazione pari a 2,9 milioni di Euro.

Terfinance, che ha chiuso il bilancio 2015 con un aumento dell’utile netto del 43%, a 1,1 milioni di Euro e con impieghi in crescita del 16%, a 102 milioni di Euro, prevede di concludere il 2016 con un aumento delle erogazioni superiore al 20% e del risultato economico del 27%, ad euro 1,4 milioni.

La società, con un livello di capitalizzazione elevato, presenta un coefficiente di solvibilità superiore al 28%, tra i più alti del sistema.

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