Nuovo allarme sul credit crunch

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Gli italiani spendono sempre meno per la gestione di un conto corrente, bancario o postale che sia. Lo rivela la Banca d’Italia nell’ultima indagine sui costi dei c/c diffusa ieri. Nel 2011 la spesa media per la gestione di un conto bancario è diminuita per il terzo anno consecutivo, attestandosi a 105,7 euro, 4,5 euro in meno rispetto al 2010 e 8 sul 2009. Una flessione imputabile principalmente alla riduzione dei canoni e alle «spese per la scritturazione delle singole operazioni », spiega Via Nazionale nel documento. Più in dettaglio, «come nell’anno precedente la diminuzione della spesa è dipesa dalla flessione della parte fissa (-4,3 euro) e dalle minori commissioni sugli utilizzi (-1,7 euro)». Il tutto a fronte di spese variabili cresciute di 1,5 euro «anche per il maggior numero di operazioni svolte rispetto all’anno precedente». A questo proposito l’Istituto guidato da Ignazio Visco sottolinea che nel corso del 2011 sono aumentati i prelievi al bancomat ma anche i bonifici effettuati allo sportello e attraverso altri canali. Per quanto riguarda il costo medio per operazione, per il 2011 Bankitalia ha calcolato una riduzione da 1,78 a 1,51 euro. Analizzando invece il comportamento tenuto dai correntisti, Palazzo Koch rileva come questi preferiscano sempre più il ricorso all’home banking o ad altri canali comunque alternativi allo sportello, dove invece si registra un calo delle operazioni dell’11%. Ma, come detto, a frenare è anche la spesa per i conti correnti postali, che nel 2011 è diminuita di 4,1 euro, attestandosi a 56 euro compensando «l’aumento registratosi l’anno precedente». Nonostante i minori oneri per mantenere un conto, le famiglie italiane continuano a patire lo stesso gli effetti della crisi. Il credito che «mostra segni di affanno, con i prestiti che si stanno lentamente contraendo e le nuove erogazioni che sono molto più contenute degli anni scorsi», rileva il vicedirettore generale di Bankitalia, Salvatore Rossi, ricordando come nel terzo trimestre 2012 i prestiti ai nuclei siano calati dell’1% annuo. Da gennaio a settembre, ha spiegato Rossi a un convegno, «sono stati erogati mutui immobiliari per poco più di 21 miliardi di euro. Riportando il dato su base annuale si ottiene un ammontare di circa 30 miliardi, molto minore di quello registrato nei due anni precedenti». Rossi ha inoltre prospettato per quest’anno una diminuzione del reddito reale «anche più marcata di quella, del 2,5%, avutasi in occasione della recessione del 2009».

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