Occorre ripristinare il Patent box come regime che premia i ricavi collegati ai beni immateriali
Si è tenuta venerdì scorso, al Palazzo delle Stelline di Milano, l’Assemblea annuale di Assomac, l’Associazione dei costruttori di tecnologie per calzature, pelletteria e conceria.
Patent box

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Si è tenuta venerdì scorso, al Palazzo delle Stelline di Milano, l’Assemblea annuale di Assomac, l’Associazione dei costruttori di tecnologie per calzature, pelletteria e conceria. L’evento, un’occasione di confronto tra imprese e istituzioni per tracciare i futuri scenari dell’economia calzaturiera, pellettiera e conciaria, ha riservato particolare attenzione alla principale delle sfide che il settore si trova ad affrontare: la transizione green & digital dei processi produttivi.

Nel rapporto di settore curato da Assomac, sono stati svelati alcuni dei principali indicatori del comparto: l’industria italiana delle macchine per conceria, calzature e pelletteria mantiene una produzione di 440 milioni di euro, con un valore dell’export pari a circa il 70% della produzione e un saldo commerciale pari a 284,2 milioni di euro. Nel complesso gli addetti del settore sono quasi 4.000. L’Assemblea ha costituito un’opportunità di incontro per discutere delle priorità e delle misure per supportare lo sviluppo del settore e promuovere un dialogo di alto livello relativo al comparto.

L’evento si è aperto con i saluti di Maria Vittoria Brustia, presidente di Assomac, e di Alessandro Spada, presidente di Assolombarda. A seguire sono intervenuti, in collegamento video, Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie e, con un videomessaggio, Renzo Rosso, presidente del Gruppo OTB e delegato Confindustria per Eccellenza, Bellezza e Gusto dei Marchi Italiani.

L’assemblea di Assomac: il discorso iniziale della presidente, l’imprenditrice vigevanese Maria Vittoria Brustia 

La Tavola Rotonda ha visto dialogare Carlo Alberto Carnevale Maffè (professore SDA Bocconi), Ercole Botto Poala (vicepresidente di Confindustria Moda), Elenia Duce (Head of Innovation, Sustainability & Innovation di RINA), Stefano Gelsomini (COO di Conceria Pasubio), Cristian Locatelli (vicepresidente di ACIMIT) e Gianmarco Senna, presidente commissione Attività Produttive di Regione Lombardia. Ha moderato il panel Fabio Savelli, giornalista del Corriere della Sera.

I partecipanti alla tavola rotonda che si è svolta nel corso dell’assemblea di Assomac

«Durante questo difficile periodo – ha detto nella sua relazione introduttiva Maria Vittoria Brustia –  non ci siamo fermati e abbiamo continuato a reinventarci. Da ingegnere quale sono, ritengo che oggi non possiamo parlare semplicemente di resilienza come ritorno allo stato originario: il cambiamento è in atto ed è irreversibile. Un piano alternativo, però, è possibile: il piano del Cambiamento e della Condivisione, concetti che sono la nostra guida per il futuro. Per questo, alla mia prima assemblea come presidente, abbiamo discusso con la filiera della moda sulla transizione che dobbiamo attuare e che è basata su due punti centrali: il digitale e la sostenibilità, su cui puntare per ripartire. Perché le sfide globali richiedono risposte condivise, ma soprattutto concrete e tempestive». 

Abbiamo discusso con la filiera della moda sulla transizione che dobbiamo attuare, basata su due punti: digitale e sostenibilità

«Il settore manifatturiero rappresenta il cuore pulsante del nostro territorio e Paese – ha dichiarato Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda – È grazie alla forza e capacità di adattamento delle nostre imprese alle grandi sfide globali che siamo rimasti in partita e, oggi, i dati ci dicono che le stime di crescita sono migliori delle aspettative.  Ora abbiamo di fronte una duplice sfida: la transizione green e la transizione digitale dei processi produttivi».

«Sono entrambe accomunate – ha proseguito Spada – da una questione molto sentita dalle nostre imprese, quella delle competenze, senza le quali non potremo cogliere pienamente le opportunità legate alla digitalizzazione e alla sostenibilità. In questa direzione la Legge di Bilancio 2022 proroga il credito di imposta per i beni strumentali fino al 2025: un buon segnale per le nostre imprese che possono così programmare gli investimenti in innovazione e digitalizzazione con stabilità nel tempo. Purché l’impatto della misura resti rilevante. Inoltre, occorre ripristinare il Patent box come regime che premia i ricavi collegati ai beni immateriali; invece il recente decreto fiscale lo ha completamente snaturato, trasformandolo in una misura basata su una superdeduzione dei costi di ricerca e sviluppo».

Tra gli interventi più significativi degli ospiti all’assemblea, quello di Renzo Rosso, presidente del Gruppo OTB (Diesel) e delegato Confindustria per Eccellenza, Bellezza e Gusto dei Marchi Italiani. 

«La maggior parte della produzione del mondo del lusso – ha detto Renzo Rosso nel suo intervento – avviene in Italia e il 70% del fatturato delle aziende del lusso proviene dagli accessori: borse, scarpe, pelle. Solo questi dati basterebbero a dimostrare l’importanza di questa assemblea».

È fondamentale, ha aggiunto l’imprenditore veneto, «che il settore della moda faccia squadra per valorizzare il Made in Italy e la nostra filiera, puntando su innovazione e sostenibilità. È quello che sto cercando di fare anche tramite il mio ruolo di delegato di Confindustria: promuovere la bellezza e l’eccellenza italiana. Sono convinto che con tutto ciò che abbiamo a disposizione potremo essere uno dei Paesi più importanti per il mondo del futuro».

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