Piazza Affari peggiore in Europa a causa dello stacco del dividendo
BTP e spread in peggioramento nella giornata di oggi.
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BTP e spread in peggioramento nella giornata di oggi.

Mercati azionari europei in netto calo: EURO STOXX 50 -1,6%, FTSE 100 -1,4%, DAX -1,4%, CAC 40 -1,7%, IBEX 35 -1,7%.

Future sugli indici azionari americani negativi: S&P 500 -0,5%, NASDAQ 100 -0,2%, Dow Jones Industrial -0,8%. Le chiusure dei principali indici USA nella seduta precedente: S&P 500 -0,75%, NASDAQ Composite -0,80%, Dow Jones Industrial -0,86%.

Mercato azionario giapponese in rosso, il Nikkei 225 ha terminato a -1,25%. Borse cinesi deboli: l’indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen ha chiuso a +0,37%, l’Hang Seng di Hong Kong al momento segna -1,8%.

Netto calo per Enel -3,6% che però oggi ha staccato un dividendo da 0,183 euro. Al netto dell’effetto cedola il titolo sarebbe in sostanziale parità rispetto alla chiusura di venerdì.

Pesante flessione per Telecom Italia -2,7% che ha rivisto al ribasso la guidance 2021 sull’EBITDA da crescita “stable to low single digit” (tra 0 e cifra singola bassa) a flessione “low to mid single digit” (tra cifra singola bassa e 5%). Il titolo scivola sui minimi da fine febbraio.

I bancari perdono ulteriore terreno. L’indice FTSE Italia Banche segna -1,9%, l’EURO STOXX Banks -1,4%. BPER Banca -3,3% resta sotto pressione: il titolo tocca i minimi da inizio febbraio e conferma le recenti indicazioni ribassiste. La violazione dell’ex resistenza a 1,70 euro circa ha esposto le quotazioni al rischio di subire ulteriori flessioni in direzione di 1,48.

Vendite anche sugli industriali Pirelli -3,1%, Leonardo -3,0%, CNH Industrial -3,0%, Interpump -2,6%.

Debole il lusso nonostante i buoni dati di vendita di Burberry (-5,0% a Londra). A Milano Salvatore Ferragamo ha cancellato il tentativo di reazione realizzato da 17,04 euro ed è tornato a mettere sotto pressione il supporto. Sotto questo riferimento rischio di estensione del ribasso partito a giugno da area 20 in direzione di 16,20 almeno. Il ritorno in pianta stabile sopra 18,57/18,60 permetterebbe invece di allentare le tensioni negative.

Atlantia perde ulteriore terreno e si avvicina ad area 14,80 euro, base della fascia laterale in cui le quotazioni oscillano da inizio febbraio e sostegno determinante per scongiurare il rischio di ritorno sui minimi di gennaio a 12,90 circa (primo appoggio a 14,10). Concreti segnali di forza oltre area 16, prologo a un attacco alle resistenze a 16,80-16,90 con possibile riattivazione del rally verso gli obiettivi a 18,50 e 19,50. Sul titolo pesano i dati sul traffico autostradale in Europa e Italia nell’ultima settimana: -5/7% circa sullo stesso periodo del 2019.

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