Procura di Trani: identikit dei giudici che sfidano i potenti della finanza

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Gli italiani amano le sfide impossibili e sono ancora piu’ suscettibili al fascino dello scontro tra Davide e Golia. Per questo vedere una piccola procura di provincia sfidare il gotha della finanza assume i connotati della sceneggiatura cinematografica perfetta. Di fantastico pero’ qui non c’e’ niente.

Da ormai due anni e mezzo le piu’ importanti azioni legali contro i big dell’elite finanziaria mondiale partono dalla Procura di una piccola provincia del Sud d’Italia situata nel lungo mare dell’Adriatico tra Bari e Foggia. Come mai? Per rispondere le strade percorribili sono due: o si crede alle accuse dei colleghi magistrati, convinti che i procuratori pugliesi siano degli esibizionisti spinti dal desiderio di acquistare fama e notorieta’, o si fa affidamento alle statistiche. Esse ci dicono che solo nel caso dell’inchiesta contro le agenzie di rating le altre procure hanno fatto la gara a parteciparvi. Quando invece c’erano di mezzo pesci grossi della politica e finanza italiana – comeDraghi, Tarantola, Mussari – gli altri uffici situati presso tribunali piu’ rinomati hanno voltato la testa dall’altra parte.

E’ il concetto espresso in sintesi da Elio Lannutti, presidente di Adusbef in un’intervista. In tutti i casi piu’ importanti che hanno visto indagati grandi manager e personalita’ politiche, dalla manipolazione dei tassi Euribor, ai casi di American Express e MPS – che in certi termini e’ lo scandalo piu’ imponente a travolgere l’Italia dai tempi di Mani Pulite – gli altri magistrati molto piu’ attrezzati non hanno mosso un dito.

Sono solo insinuazioni, ma corroborate da numeri e fatti. Vista la famigerata lungaggine dei processi in Italia, perche’ tutti i processi in corso si concludano – e venga cancellato ogni dubbio – bisognera’ aspettare diversi anni. Accontentandosi delle cifre a disposizione, emerge che le indagini condotte dalla procura di Trani contro i poteri forti non sono mai state campate in ariae hanno gia’ incominciato a portare i primi frutti. Nel caso di American Express, le indagini sulle carte di credito revolving si sono concluse con cinque persone incriminate per truffa. Tutte le altre sono ancora aperte e di macchia sul curriculum Trani ne ha solo una: l’inchiesta sulle presunte pressioni dell’allora premier Silvio Berlusconi su Agcom, aperta con troppa fretta e finita in una bolla di sapone.

Gli uffici presso il tribunale della piccola provincia pugliese acquistano il diritto a seguire inchieste di questa valenza e portata per il semplice fatto che sono le prime a intraprendere la strada legale. Con il nuovo codice di procedura, la competenza territoriale e’ infatti attribuita all’ufficio di prima iscrizione della notifica di reato. Se c’e’ un conflitto di attribuzione tra procure, prevale chi ha iscritto per prima il reato. Nel caso delle agenzie di rating, tutte le procure erano pronte ad intervenire. Ma in tutti gli altri evidentemente c’era qualcosa – o qualcuno – che teneva loro legate le mani.

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