Rallenta l’uso dei contanti in Italia +4% per i pagamenti “no cash” 2011

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Dopo anni di prediche e perorazioni dei banchieri, si inizia a vedere qualche progresso nell’utilizzo dei pagamenti elettronici, pratica che vede l’Italia tra i paesi meno evoluti, specie per la diffusione dell’economia sommersa e malavitosa. Nel 2011 le transazioni con strumenti diversi dal contante sono aumentate del 4%, molto più dell’1,4% del 2010. I dati emergono al convegno “Carte 2012”, organizzato da Abi e Consorzio Bancomat per fare il punto sui sistemi di pagamento in Italia, anche alla luce dei futuri sviluppi. I dati, infatti, non tengono conto dell’effetto del decreto Salva Italia, che a fine 2011 ha disposto la riduzione da 2.500 a 1.000 euro del limite che vieta l’utilizzo di contanti, libretti e titoli al portatore come mezzi di pagamento. Una misura volta a prevenire l’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio di proventi illeciti (in Italia il giro d’affari del denaro sporco è stato di 4,5 miliardi nel 2011), ma anche a preparare il paese alle future direttive comunitarie sui pagamenti. E a mitigare una delle voci di maggior costo per il sistema creditizio: la Banca d’Italia ha stimato che si potrebbe risparmiare lo 0,3% del Pil se solo si colmasse il differenziale che ancora separa l’Italia dai paesi europei più evoluti nell’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici, riducendo l’uso del contante e quindi anche i suoi costi sociali, di produzione e di gestione. All’orizzonte, poi, resta la misura presa da Palazzo Chigi nel decreto Sviluppo bis di settembre, che dapprima prevedeva per luglio 2013 (e poi lo ha posticipato al gennaio 2014, anche dopo le vigorose proteste dei commercianti), l’obbligo di accettare pagamenti elettronici da parte negozi e professionisti.

A guidare la rimonta del “no cash” sono soprattutto gli strumenti più innovativi, accessibili tramite i canali telematici e in particolare via internet, che stanno progressivamente sostituendo metodi più tradizionali come il vecchio assegno bancario e i costosissimi bonifici fatti in filiale. Lo scorso anno sono stati effettuati oltre 280 milioni di pagamenti in rete, con un incremento del 24%. Le operazioni su web con carte di credito e prepagate sono cresciute del 27,6%, mentre i bonifici online sono incrementati del 20,3%. Simile tendenza anche per le carte di pagamento nelle tasche degli italiani, salite dai 77 milioni del 2009 agli 82 milioni del 2011 (+6% nel triennio). “La lotta al contante – ha detto il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini – è una vera e propria battaglia di civiltà. Anche grazie ai recenti interventi normativi, molto è stato fatto per favorire il maggior utilizzo degli strumenti alternativi. Tuttavia l’Italia è ancora in ritardo rispetto al resto d’Europa. L’affermarsi di sistemi di pagamento più evoluti e moderni, oltre che un vantaggio di comodità e sicurezza per famiglie, imprese e pubbliche amministrazioni, rappresenta anche un importante volano di crescita e sviluppo per il paese, specie in una fase difficile per l’economia”.

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