Riforma della mediazione creditizia: le critiche dell’Anasf all’ultima versione del D. Lgs. 141/2010

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“L’iscrizione all’Oam rappresenta l’ennesima duplicazione di vigilanza e oneri a carico dei promotori finanziari, i quali dovranno sostenere nuovi costi per il contributo di iscrizione e di vigilanza, il pagamento delle tasse dovute, oltre a obblighi relativi alla formazione su questi strumenti. Nel caso non vengano riconosciuti requisiti professionali sufficienti, il promotore finanziario è tenuto alla frequenza di un corso di formazione professionale e al superamento dell’apposita prova d’esame. Ma non è ancora tutto. Per poter esercitare l’attività di agente o mediatore, il D.Lgs. n. 141/10 richiede obbligatoriamente la stipula di una polizza di assicurazione della responsabilità civile per i danni arrecati nell’esercizio dell’attività derivanti da condotte proprie o di terzi, e la dotazione di una casella di posta elettronica (PEC) certificata e della firma digitale. E poi c’è il nodo previdenza: potrebbe aggiungersi un ulteriore contributo alle già numerose incombenze dei promotori finanziari”. Così Maurizio Bufi, presidente dell’Anasf, l’Associazione nazionale promotori finanziari, ha commentato l’ultima versione del testo del D.Lgs. n. 141/10, come approvata dal consiglio dei Ministri lo scorso 14 settembre.

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