Giorni febbrili negli uffici della procura della Repubblica di Trani per il caso Euribor. I documenti sequestrati venerdì nella sede milanese della Barclays in via Moscova sono infatti già all’esame del magistrato che ha aperto l’indagine contro ignoti per l’ipotesi di truffa aggravata e grave manipolazione dei mercati. Il Pm, Michele Ruggiero, che ha visitato gli uffici della banca insieme agli uomini del nucleo di polizia tributaria di Bari, li definisce «interessanti»: in altre parole è stato trovato ciò che si cercava e tutto il materiale cartaceo ed informatico e le mail scambiate tra Milano e Londra, sono utili per la ricerca delle prove che dimostrino che Barclays, come per l’indice Libor, abbia manipolato anche quello Euribor, con ricadute negative sui tassi dei mutui pagati dagli italiani.
L’indagine, avviata nei giorni scorsi dopo le denunce di Federconsumatori e Adusbef, è dunque ad un passaggio decisivo. Occorre definire, infatti, con urgenza, i primi atti istruttori da effettuare a partire dai quesiti da porre ai consulenti di cui si avvarrà il Pm, e che dovranno quantificare, tra l’altro, nel corso dell’indagine, il danno subito dai titolari dei mutui, i cui tassi hanno subito oscillazioni negative per effetto delle manipolazioni dell’indice Euribor. Per questo venerdì sarà in procura, a Trani, uno dei due super esperti indipendenti, che Ruggiero ha nominato all’indomani dell’apertura del fascicolo di indagine con il compito di occuparsi degli aspetti più tecnici di tutta la problematica. Con Alfonso Scarano, presidente dell’Aiaf (società degli analisti finanziari) saranno quindi definiti gli aspetti più delicati dell’inchiesta, aspetti che diventeranno, a loro volta, tanti punti di domanda e quindi quesiti specifici per i consulenti che verranno nominati in seguito. Insieme a Scarano, per ora, c’è nel pool solo un altro super esperto indipendente, Nicola Benini, ad di Ita Consulting che ha già assistito la regione Puglia nella trattativa con Merryll Linch per chiudere la vecchia questione dei bond emessi nel 2002-2003, ma non saranno i soli. I loro nomi non esauriscono infatti tutto il gruppo di esperti, ce ne saranno altri e questo è un aspetto della vicenda su cui anche l’attenzione delle associazioni – come spiega il presidente di Federconsumatori, Rosario Trefiletti – è «molto alta, perché elemento di garanzia per tutta l’indagine e per il destino dei mutuatari italiani coinvolti. La stima è infatti di 2,5 milioni di famiglie interessate per un controvalore di 3 miliardi di euro, una media di 1.200 euro di danni subiti pro-capite».
Il cuore dell’inchiesta è dunque accertare come questa manipolazione dell’indice si sia potuta verificare – e questa condotta illecita si sarebbe consumata all’estero, a Londra – e a quanto ammonti il danno subito dai mutuatari. Questo aspetto è decisivo. Come nel caso della manipolazione dell’indice Libor, la Financial Services Authority (autorità indipendente che nel Regno Unito vigila sui mercati finanziari) ha sì accertato la sua manipolazione e provato le condotte illecite – tanto che la Barclays è stata sanzionata con una maxi multa da 450 milioni di dollari per i danni subiti dai clienti – ma non ha quantificato il danno. Non è stato cioè individuato l’ingiusto profitto della truffa e quindi i consulenti della procura dovranno non solo spiegare come la manipolazione dell’indice Euribor sia avvenuta, ma anche quanto abbiano guadagnato le banche e perso i clienti. Quello della Fsa è comunque un punto fermo e per questo la procura dovrà ora verificare come acquisire al processo penale, promosso a Trani, i documenti finali, ovvero gli atti amministrativi con cui si è concluso il lavoro di quella autorità. Di qui una questione giuridica non da poco che, se si risolverà negativamente, costringerà la procura a ricorrere alle rogatorie internazionali. Con l’obiettivo di acquisire tutti gli elementi – attraverso i documenti prodotti e le testimonianze rese da coloro che hanno operato sia nella Fsa che nella Commodity Future Trading Commission (agenzia governativa Usa che vigila sul mercato) – necessari per accertare le responsabilità. Insomma una strada fatta a ritroso.
Contemporaneamente a questi primi atti istruttori urgenti per l’indagine su Barclays, si sta per concludere il troncone Fitch dell’inchiesta sulle agenzie di rating. Nei prossimi giorni dovrebbe essere notificato, infatti, l’avviso di conclusione delle indagini.
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