TRUFFE: MUTUI CASA GONFIATI, 62 INDAGATI A GENOVA

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Nelle ultime ore il pm Pinto ha inviato gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari agli indagati: 12 i ‘cervelli’ dell’associazione per delinquere, tra cui anche funzionari di banca, periti e agenti immobiliari. Il resto sono prestanome che accendevano i mutui trasferendo poi il denaro concesso dalle banche per l’acquisto di immobili alle ‘menti’ del gruppo. Eloquenti i numeri dell’indagine: centodue i mutui falsi accertati, 16 le banche e le societa’ finanziarie truffate, un danno stimato al sistema bancario di oltre 25 milioni di euro e circa 17 milioni di euro il profitto conseguito dai membri del sodalizio criminale.
L’operazione era stata battezzata ‘Happy house’. Secondo gli accertamenti dei finanzieri i truffatori acquistavano immobili per lo piu’ fatiscenti, in alcuni casi ruderi scarsamente commerciabili, ubicati a Genova, nella provincia e nel basso Piemonte. Per l’acquisto degli immobili i prestanome chiedevano mutui ipotecari, presentando a garanzia immobili, con perizie sovrastimate. Alle banche veniva prtesentata documentazione falsa, costituita da bilanci, dichiarazioni dei redditi, buste paga, con la quale veniva dimostrata la disponibilita’ di redditi sufficienti per far fronte al pagamento delle rate fissate. I mutui venivano concessi e dopo le prime rate i prestanome, che non avevano nulla da perdere, non pagavano piu’. I soldi nel frattempo erano passati all’organizzazione mentre le banche e le finanziere diventavano padrone di immobili che valevano molto meno di quanto avevano erogato ai clienti truffatori

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