Un 2017 ricco di sfide e un 2016 che possiamo salutare con soddisfazione
esame OAM, KRADIOS, cambiavalute

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Così dichiara Antonio Catricalà, presidente OAM.

 

Per l’OAM, che ha visto nel tempo aumentare le proprie competenze, il 2017 si apre con i compiti che il Governo intende affidargli con la tenuta del Registro dei compro-oro e del Registro dei soggetti convenzionati e agenti di istituti di pagamento e istituti emittenti moneta elettronica.

I decreti delegati, in attuazione della direttiva comunitaria anti-riciclaggio, sono in dirittura d’arrivo per essere poi esaminati da Camera e Senato.

Anche il nostro Organismo sarà̀ chiamato dunque a dare il suo contributo alla battaglia contro la criminalità̀ organizzata che nel riciclaggio di denaro sporco trova linfa vitale e contro il terrorismo, alimentato da canali finanziari che sfuggono a ogni controllo.

Di questo non possiamo che essere orgogliosi perché́ rappresenta un riconoscimento del lavoro svolto dall’OAM dalla sua nascita ad oggi.

Siamo ovviamente consci che queste nuove competenze non potranno andare a discapito della vigilanza sulle categorie che costituiscono il nostro ‘core business’, gli agenti in attività̀ finanziaria e i mediatori creditizi.

Né potranno tradursi in un aggravio contributivo a carico di questi soggetti per i quali gli oneri 2017 sono rimasti invariati. Il nostro impegno resta quello di tenere le spese sotto controllo, per evitare oneri eccessivi per i professionisti che, sia pur in un mercato che ha vissuto anni difficili, hanno resistito alla crisi e rappresentano un elemento fondamentale per il buon funzionamento del mercato finanziario.

La scelta del Governo di accelerare sui tempi di recepimento della direttiva anti-riciclaggio, che dovrà̀ entrare in vigore entro giugno di quest’anno, ha comprensibilmente avuto effetti sulla tempistica delle correzioni al decreto legislativo attuativo della direttiva “mortgage credit”, attese dal settore. Per lo stesso motivo resta al momento al palo il regolamento che avrebbe dovuto riempire di contenuto, definendone con chiarezza e rigore i confini, l’attività̀ del segnalatore.

Su questa nuova tipologia professionale sono note le preoccupazioni espresse dalle categorie interessate.

Il rischio che si crei una sorta di mercato parallelo dove operano soggetti, magari con vincoli e oneri minori, è oggettivo: si andrebbe incontro una pressione concorrenziale scorretta, dove gli operatori si dovrebbero confrontare ad armi impari. C’è dunque da domandarsi se non sia preferibile abbandonare il progetto.

L’alternativa, se vogliamo rispettare lo spirito della Direttiva, varata dall’Europa per garantire una maggiore tutela del consumatore, e non certo per creare un mercato dove si possono affacciare soggetti privi dei requisiti necessari, è quella di introdurre la figura del segnalatore accompagnandola però da strumenti di controllo rigidissimi.

Sul punto, per onestà intellettuale, non possiamo però nasconderci che spesso l’introduzione di controlli severi si accompagna all’impossibilità di attuarli. Del resto l’esperienza quotidiana della lotta all’abusivismo ce lo conferma: nell’ultimo biennio abbiamo inviato oltre 100 esposti alle procure, e di molti non abbiamo avuto alcun riscontro. Si tratta di un reato perseguibile ma non perseguito: le nostre Procure, complici i tempi di prescrizioni, non riescono a stare dietro a reati che vengono percepiti come bagatellari ma che tali non sono per gli operatori onesti e professionali che, insieme ai consumatori, ne sono vittime.

Per questo l’OAM è convinto che lo strumento della sanzione amministrativa avrebbe un maggiore effetto deterrente: stiamo cercando di convincere le Istituzioni della necessità di questa modifica. Speriamo di essere ascoltati…

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