Banca Popolare di Vicenza ha ampliato le perdite nette nel 2015
Banca Popolare di Vicenza fa il bis in Puglia

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Le perdite nette nel 2015 sono salite a 1,4 miliardi di euro da un “rosso” pari a 758,5 milioni nel 2014. Lo comunica la banca, che spiega l’incremento delle perdite “principalmente per effetto di riclassificazioni relative al capitale finanziato gia’ dedotto lo scorso giugno dal patrimonio di vigilanza”.

I ricavi ‘core’ 2015 hanno invece segnato una lieve crescita (+1,7%) e i costi operativi erano stabili (+0,6%). Gli accantonamenti e le rettifiche si sono collocati a oltre 2,3 miliardi. Il Cet1 e’ sceso al 6,65% (10,44% a fine dicembre 2014) e il Total Capital Ratio all’8,13% (11,55% a fine dicembre 2014). La riduzione dei coefficienti patrimoniali, spiega Pop Vicenza, e’ dovuta principalmente a un ‘filtro prudenziale’ di circa 1,1 miliardi in linea con le richieste della Bce. La banca rileva comunque che Cet1 e Total CapitalRatio “sono superiori ai minimi regolamentari”.

La banca precisa che, inclusi gli effetti del prospettato rafforzamento patrimoniale, confermato per un ammontare fino a 1,5 miliardi di euro, il Cet1 si attesta su un valore superiore al 12%, maggiore del target Srep della Bce (10,25%) e il Total Capital Ratio oltre il 14%. Le perdite nette 2015, precisa la banca, risentono della contabilizzazione di accantonamenti ai fondi per rischi e oneri per 513,1 milioni. Sempre a fine dicembre 2015 il risultato della gestione operativa e’ sceso del 26,9% a 298,5 milioni e il prodotto bancario del gruppo e’ diminuito del 16% a 61,7 miliardi con la raccolta totale in calo del 19,4% a 36,5 miliardi e gli impieghi netti con la clientela giu’ dell’8,9% a 25,1 miliardi.

I crediti deteriorati verso la clientela sono saliti di 1,1 miliardi a 5,3 miliardi con l’indice di copertura dei crediti deteriorati pari al 42,41% (37,9% a fine 2014). La banca ha anche confermato un target di utile netto superiore a 200 milioni nel 2018 e 300 milioni nel 2020. A fine piano il Cet1 e’ inoltre previsto al 12,9% e il Total Capital Ratio al 13,7%. Il Piano industriale 2015-2020 include l’implementazione, a partire dal primo gennaio di quest’anno, del nuovo modello di servizio alla clientela cona la creazione di due nuove divisioni: Community Banking e Corporate/Pmi&Private Banking, la chiusura dal giugno 2015 di 74 sportelli su un totale di circa 150 previsti a Piano (i rimanenti sportelli verranno chiusi entro il giugno 2016) e la cessione di partecipazioni non strategiche con quelle di ICBPI e Save che hanno comportato plusvalenze nette pari rispettivamente a 167 milioni e 17 milioni.

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