Banca IFIS chiude un’operazione di acquisto di un portafoglio di NPL per un valore di 75,6 milioni di euro
banca ifis istituzionale CMYK

Ancora nessun commento

Il portafoglio, corrispondente a oltre 6.400 posizioni, è stato ceduto a Banca IFIS da una delle principali società del credito al consumo italiane ed è principalmente composto da prestiti personali (89%).

“Il settore DRL (Distressed Retails Loans) di Banca IFIS sta vivendo un momento di crescita vigorosa e dinamico attivismo” ha detto Andrea Clamer, responsabile di Banca IFIS Area NPL. “Dall’inizio del 2016 abbiamo acquistato più di 2,8 miliardi di euro di crediti deteriorati – ha aggiunto Clamer – crediti che contribuiscono a comporre il nostro portafoglio proprietario di Non-Performing Loans (9.6 miliardi di euro complessivi). Si tratta di volumi rilevanti, ai quali è associato un patrimonio informativo sui nostri clienti di indubbio valore. La capacità di Banca IFIS di gestire efficacemente grandi moli di dati e di clienti sta permettendo a decine di migliaia di famiglie di rientrare positivamente dai propri debiti finanziari”.

A fronte delle operazioni finalizzate finora, il portafoglio NPL proprietario di Banca IFIS vanta oltre 1.3 milioni di posizioni per un controvalore nominale di 9.6 miliardi di euro.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Reddit
Tumblr
Telegram
WhatsApp
Print
Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ALTRI ARTICOLI

Il Giappone sfugge alla recessione: perché interessa anche all’Italia

Sorpresa dal Giappone, che con i dati economici diffusi lunedì 11 marzo e relativi all’ultimo trimestre del 2023 smentisce le previsioni dello stesso governo di Tokyo e cresce dello 0,4%, evitando la recessione tecnica. Un risultato inatteso dall’esecutivo ma comunque ritenuto sotto le aspettative da alcuni economisti. Il Giappone è in un momento complesso dal…

Leggi »

Greenwashing, pubblicata la Direttiva Ue contro le etichette ingannevoli

A partire dal 27 settembre 2026, l’adozione da parte di imprese e professionisti di comportamenti inclusi nella “black list” della nuova direttiva 2024/825/Ue sarà qualificata come “greenwashing“. Tale qualificazione potrà essere stabilita senza la necessità di ulteriori prove, davanti alle competenti autorità degli Stati membri. Il termine “greenwashing” si riferisce al nuovo provvedimento dell’Unione Europea…

Leggi »