UniCredit torna a vedere utili

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2012 IN UTILE – Il gruppo UniCredit torna all’utile nel 2012, chiudendo l’anno con un risultato di 865 milioni di euro dopo il rosso di 9,2 miliardi del 2011. E propone la distribuzione di un dividendo da riserve di profitto di 9 centesimi per azione. Lo ha annunciato lo stesso istituto dfi piazza Cordusio, che l’esercizio scorso ha registrato ricavi per 25 miliardi (+0,1% su anno), di cui 0,8 miliardi da operazioni di riacquisto, mentre i costi operativi sono scesi del 2,9% a 15 miliardi. Il rapporto costi/ricavi si è attestato al 61,8% al netto delle operazioni di riacquisto, mentre il margine operativo lordo è risultato pari a 10,1 miliardi.

QUARTO TRIMESTRE IN ROSSO – Nel solo quarto trimestre tuttavia, Piazza Cordusio ha registrato una perdita netta di 553 milioni, contro un utile di 114 milioni nel quarto trimestre del 2011, mentre i ricavi si sono attestati a 5,7 miliardi (-5,6% su anno) e i costi operativi sono stati pari a 3,7 miliardi. Stabile infine la posizione patrimoniale, con un Core Tier 1 che al 31 dicembre risultava pari al 10,84% secondo Basilea 2,5.

IL COMMENTO DI GHIZZONI – “Oggi UniCredit è molto più forte rispetto a un anno fa dal punto di vista del capitale, dello stato patrimoniale e della liquidità e può guardare con fiducia alle sfide del 2013”, ha commentato l’a.d. Federico Ghizzoni. “I risultati del gruppo hanno mostrato una buona tenuta nel 2012, nonostante le persistenti difficoltà del contesto economico mondiale. La decisione del cda di proporre all’assemblea la distribuzione di un dividendo di 9 centesimi per azione vuole sottolineare la fiducia che nutriamo nella capacità di UniCredit di creare valore ricorrente per gli azionisti”.

RIVISTI GLI OBIETTIVI DEL PIANO STRATEGICO – Quanto infine alla prevedibile evoluzione dei prossimi mesi, UniCredit ha fatto sapere che, “considerate le attuali difficoltà del contesto macroeconomico, gli obiettivi finanziari previsti dal piano strategico saranno rivisti, pur confermando le iniziative ad esso sottostanti”. Alla luce del nuovo scenario, per il 2013 si prevede un margine d’interesse in calo rispetto al 2012, mentre sul fronte della gestione dei costi l’obiettivo minimo è quello di confermare i livelli 2012, nonostante gli investimenti in programma per la conformità regolamentare e investimenti per il business.

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