Quando è apparsa per la prima volta sul mercato la Pinsa Romana ha destato subito curiosità e interesse

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Gambero rossoSi diceva fosse una ricetta risalente ai tempi degli antichi romani, che fosse un prodotto recuperato da antiche tradizioni e che le sue vere origini si perdessero nella notte dei tempi. Abbiamo quindi voluto approfondire l’argomento per chiarire, una volta per tutte, di cosa si trattasse.

È nata così “Alla scoperta della Pinsa Romana”, la serie web di Gambero Rosso, che  non solo racconta la vera storia del prodotto Pinsa, ma dimostra, in dieci video ricette, la versatilità di un impasto che può essere farcito e proposto in molteplici varianti (forse uno dei veri segreti del suo successo presso un pubblico trasversale).

 

LA SECONDA STAGIONE

Visto il successo, l’approfondimento sulla pinsa raddoppia quest’anno con la seconda stagione. Nuovi maestri pinsaioli dall’Italia e non solo e un grande ritorno ma sempre con la stessa filosofia: cimentarsi con le ricette tipiche e i prodotti del proprio territorio, proponendoli in versione topping gourmet, classici, dolci o salati.

In buona sostanza, abbiamo raddoppiato una serie web sulla Pinsa Romana perché è un prodotto interessante almeno per tre motivi: il mix “segreto” di farine da cui è ottenuta; la strategia di marketing con cui è stata lanciata sul mercato; la conquista di mercati esteri con trovate assolutamente da studiare.

 

LA PANIFICAZIONE

Corrado Di Marco ha inventato la pinsa romana nel 2001, dopo aver messo a punto un impasto a biga invertita tramandato da suo nonno, fornaio romano. Miscelando farine di frumento, soia, riso e pasta madre di frumento essiccato, ha ottenuto un mix segreto in grado di trattenere l’umidità durante la cottura e risultare al contempo croccante fuori e morbido dentro senza l’aggiunta di grassi.

 

IL MARKETING DELLA PINSA

Sono stati gli stessi creatori della pinsa, per pubblicizzare il nuovo prodotto in fase di lancio sul mercato, a diffondere storie dal carattere fiabesco sulle sue origini, anche per superare la classica diffidenza che si nutre nei confronti delle innovazioni, specie quando toccano da vicino l’argomento pizza. Uno strattegemma ben congegnato, seppur non troppo studiato a tavolino, che oggi, nell’immaginario collettivo, permette di associare la pinsa romana a un prodotto tradizionale. Ma d’altra parte cos’è la tradizione, se non un’innovazione ben riuscita?

 

L’AZIENDA DI MARCO

Era già nota per Pizzasnella, un prodotto, anch’esso innovativo, nato per soddisfare l’esigenza di chi cercasse, tra gli anni ’80 e ’90, una pizza croccante ma povera di grassi. L’azienda Di Marco nasce come una piccola realtà imprenditoriale a conduzione familiare, completamente incentrata sulla lavorazione di farine dedicate agli addetti ai lavori. Nel 2001, dopo una serie di riscontri positivi, la Di Marco lancia la Pinsa Romana, registrando un vero e proprio boom di domande, tanto da raggiungere oggi un numero che supera i cinquemila clienti  in tutto il mondo, compresi Paesi come Russia, Giappone, Stati Uniti ed Emirati Arabi. E oltre alle linee dedicate a specifiche esigenze, come le certificazioni Kosher o Halal, la Di Marco ha anche provveduto alla formazione professionale e alla consulenza per la lavorazione del prodotto: la Pinsa School.

 

La serie iniziata ieri e in onda ogni venerdì sulla WebTv di Gambero Rosso, racconta questo e molto altro.

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