Le battaglie Assopam su il Fatto Quotidiano

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E se provassimo ad immaginare anche una blacklist delle banche condannate per gli abusi perpetrati a danno dei cittadini? Non è una provocazione, è una dichiarazione di “par conditio” considerato che loro, le banche, “segnalano”, a giusta ragione, quelli che non riescono a restituire quanto hanno ricevuto in prestito o che non onorano gli impegni presi.

Andiamo con ordine.

In molti miei precedenti interventi ho spesso parlato dell’ingiustizie che milioni di italiani sono costretti a subire una volta entrati nel vortice delle segnalazioni negative delle SIC (sistemi di informazioni creditizie). Qualche anno fa mi accorsi, potenza del web, che un testardo operatore finanziario pugliese aveva sposato la causa in prima persona e addirittura aveva lanciato una petizione popolare su Change.org, successivamente accolta positivamente dal Parlamento Europeo. Dopo anni di insistenze Raffaele Tafuro, questo il suo nome, in qualità di Presidente di una associazione che aveva nel frattempo costituito e che oggi conta tra i suoi iscritti circa 2 milioni di consumatori e oltre mille imprese finanziarie, ha portato la causa collettiva sui tavoli istituzionali del Mef.

Ricevuto dal Sottosegretario Onorevole Massimo Bitonci (Lega), dal Sottosegretario Onorevole Alessio Villarosa (M5S) e ascoltato da alcune commissioni parlamentari, Tafuro ha proposto, discusso e notificato una riforma che sembra aver incassato un generalizzato parere favorevole, tra cui anche quello autorevole della Banca d’Italia.

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https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/08/03/ce-unanagrafe-dei-cattivi-pagatori-ma-non-delle-cattive-banche-perche-non-farla/5364111/?fbclid=IwAR0qinu4xUtp8jsnz3n-1P_M8yjut9kKr9tiJSqjiupbF6Y9QSx7Qb67E4E

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