La finanza sostenibile sembra ormai essere diventata un must

Ancora nessun commento

BancaEtica,creditiinaumentonelLa finanza sostenibile è diventata un must: ne parlano tutti e tutti si fregiano del marchio della sostenibilità, anche le grandi banche – come Intesa San Paolo e Unicredit – che con una imponente operazione di marketing cercano di attirare l’attenzione dei possibili clienti sulla bontà del loro business. E magari finanziano le industrie delle armi, imprese che inquinano e si dedicano ad affari puramente speculativi, che di responsabile non hanno niente.

Il mondo delle banche è in grande difficoltà. In dieci anni si sono persi 90mila posti di lavoro nelle banche italiane e gli sportelli – oggi poco più di 20mila – si sono dimezzati. Unicredit nelle settimane scorse ha annunciato un piano di ristrutturazione con il licenziamento di 8mila dipendenti e la chiusura di oltre 450 filiali. Più di 400 comuni italiani non hanno nessuno sportello bancario.

La “sostenibilità” può essere una carta da giocare per rianimare il settore bancario, soprattutto per orientarlo verso l’economia reale e in particolare verso un’economia decarbonizzata, condizione per un nuovo modello di sviluppo. Basta che non sia l’ennesima operazione di marketing. Gli investimenti ESG (Environmental, Social Governance) sono ancora molto modesti e in alcuni casi solo sulla carta.

In questo contesto, come racconta Alessandro Messina di Banca Etica, un ruolo importante potrebbero giocarlo i fondi pensione, se fossero indirizzati nella giusta direzione. Ma “su 100 euro gestiti – spiega Messina – solo 24 restano nel nostro territorio e solo 3 vanno a finanziarie imprese e attività produttive”. E di questi 3 euro solo il 10% va in investimenti ESG.

I fondi pensione possono essere un grande strumento per un nuovo modello di sviluppo, ma bisogna cambiarne la filosofia e l’indirizzo. Anche da qui passa la strada di una finanza sostenibile per un nuovo modello di sviluppo: una finanza legata al territorio e all’economia reale, alle nuove produzioni e consumi. Ed è per questo che bisogna respingere i processi di concentrazione e di omologazione di questi anni.

La biodiversità del sistema bancario è una risorsa fondamentale, ma purtroppo è stata incrinata fortemente negli ultimi vent’anni. Abbiamo bisogno di una reale e radicale riconversione ecologica e sociale del sistema bancario: non facciamoci ingannare dal marketing arrembante di questi tempi che nasconde il business as usual.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Reddit
Tumblr
Telegram
WhatsApp
Print
Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ALTRI ARTICOLI

Nuovo bonus da 3.600 euro al via: ecco chi può ottenerlo

Il Governo ha aperto le domande per il bonus nido 2024, che permette ad alcune famiglie di beneficiare di uno sconto fino a 3.600 euro per la retta dell’asilo nido del proprio figlio nato quest’anno. Un nuovo messaggio Inps spiega tutte le eccezioni e i requisiti per ottenere questo bonus potenziato dalla manovra 2024. Ulteriori…

Leggi »

Ramadan, i musulmani in Italia non sono quanti pensiamo

Nel mondo ci sono circa 2 miliardi (1.968.765.858) di musulmani che festeggeranno per un mese il Ramadan, il periodo di digiuno giornaliero che viene interrotto al tramonto quando ci si riunisce con famigliari e amici per consumare l’unico pasto della giornata. Ogni anno, però, il mese di Ramadan cade in periodi differenti perché il calendario…

Leggi »

Caos balneari per il nuovo obbligo: cosa cambia in spiaggia

Corsa contro il tempo per i balneari che in vista della prossima stagione estiva dovranno far fronte a un nuovo obbligo che mette in seria difficoltà gli stabilimenti. Il decreto 18 del 2023, che regolamenta la qualità dell’acqua destinata al consumo umano, infatti, impone ai lidi di dotarsi entro la stagione calda di docce con…

Leggi »