Con la lira e con un debito pubblico come oggi l’Italia avrebbe già perso l’accesso al mercato

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eurozona-lattivita-manifatturiera-accelera-a-dicembreSe avessimo ancora la lira l’Italia con una tempesta finanziaria di questa intensità e un debito pubblico fuori controllo avrebbe già perso l’accesso al mercato. Borsa chiusa. Aste dei titoli di Stato deserte. Cambio della lira a picco dopo aver bruciato le riserve della Banca d’Italia nella futile difesa sui mercati. Fiammata inflattiva da svalutazione che avrebbe bruciato buona parte dei risparmi degli italiani e abbattuto il capitale delle imprese. Banche insolventi con conseguenti controlli sui capitali e Bancomat razionati.

La Banca Centrale Europea per bocca della Lagarde ha fatto esattamente quello che doveva fare. Rassicurare i mercati sulla fornitura di liquidità, ma responsabilizzare gli Stati sulle politiche fiscali che dovranno necessariamente fare in modo coordinato nelle prossime settimane/mesi. Lo scudo di San Mario Draghi giace ormai nello scantinato dell’Eurotower e quindi in Italia, dove si erano abituati alla pacchia, sta montando un’insopportabile retorica anti-europea, come se fosse compito di Commissione Ue e di Bce portare mascherine e trovare vaccino per contenere la pandemia. Mai come stavolta essere dentro l’Europa ci consente una migliore difesa dei nostri interessi economici. E consentirà di ripartire da basi più solide quando questa brutta storia sarà finita. Mentre la miserabile canea sovranista latra alle istituzioni europee nell’illusione di poter governare sulle macerie.

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