Versalis porterà la partecipazione in Novamont dal 25% al 35%
L'operazione di acquisizione di un ulteriore quota di Novamont da parte di Versalis dovrebbe aver ricomposto il contenzioso tra ENI e Novamont in merito alle attività nella chimica verde in Sardegna.
ENI

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L’operazione di acquisizione di un ulteriore quota di Novamont da parte di Versalis dovrebbe aver ricomposto il contenzioso tra ENI e Novamont in merito alle attività nella chimica verde in Sardegna. Nella nota che accompagna l’annuncio si legge infatti che “viene riconfermato l’impegno su Matrìca – la joint-venture costituita nel 2011 tra Versalis e Novamont a Porto Torres e specializzata nella produzione di bioprodotti da fonti rinnovabili – con l’obiettivo di valorizzarne tecnologie e asset produttivi per il pieno sviluppo dei prodotti, anche in filiere integrate con le due società, nei mercati di riferimento, puntando sul loro sviluppo e crescita”.

Secondo Adriano Alfani (nella foto), Amministratore delegato di Versalis: “Lo sviluppo della chimica da fonti rinnovabili, di cui la jv Matrìca rappresenta un importante esempio, è uno dei pilastri della strategia di Versalis, in linea con il percorso di transizione energetica che sta portando avanti ENI. Questo accordo con Novamont parte dall’idea che l’Italia, nel campo della chimica da fonti rinnovabili e della bioeconomia circolare, possa giocare un ruolo chiave a livello internazionale. Il rafforzamento della partnership tra Versalis e Novamont unisce le grandi competenze tecniche e di mercato delle due società, e consentirà di accelerare lo sviluppo di tecnologie, filiere e competitività”.

Catia BastioliSoddisfatta anche Catia Bastioli (nella foto), AD di Novamont: “Questo accordo rafforza le sinergie tra Novamont e Versalis nella chimica verde, facendo leva su quanto realizzato fino ad ora per massimizzarne le opportunità. La jv Matrìca rappresenta oggi una piattaforma di chimica da fonti rinnovabili a livello industriale, con impianti e prodotti unici nel loro genere sui quali si può ulteriormente costruire in termini di tecnologie, prodotti e progettualità che guardano anche ai settori dell’agricoltura, dell’energia e dei bioprodotti. Questo aspetto è particolarmente rilevante in questo momento in cui il nostro Paese deve accelerare la transizione ecologica in maniera decisa facendo leva su settori in cui possa vantare una posizione di leadership”.

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