IL CONTENZIOSO UNICREDIT PASSA ANCHE DA GENOVA

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Unicredit deve fare i conti con un contenzioso fiscale residuo da circa 180 milioni che passa anche da Genova. Come si legge nella relazione semestrale della banca milanese, l’8 luglio, a Bologna, si è tenuta la prima parte dell’udienza di discussione relativa agli avvisi di accertamento di originari 136,3 milioni, ai fini Ires e Irap, notificati a Unicredit e riguardanti operazioni di finanza strutturata per il periodo d’imposta 2004, per lo più riconducibili a operazioni cosiddette “DB Vantage”.

In precedenti bilanci, l’istituto di credito guidato dall’amministratore delegato Federico Ghizzoni definiva tali operazioni, realizzate attraverso società estere della tedesca Deutsche Bank, come pronti contro termine aventi per sottostante obbligazioni o azioni. La controversia, pendente presso la competente Commissione tributaria provinciale di Bologna, rappresenta il grosso del contenzioso fiscale di Unicredit, dopo che la banca ha già definito tutte le contestazioni tributarie relative alle operazione di finanza strutturata “Brontos”, che coinvolgevano l’inglese Barclays, più altre contestazioni relative a operazioni di finanzastrutturata per il periodo d’imposta 2005.

Il contenzioso fiscale di Unicredit passa anche dalla Liguria. Alla fine del 2012 (si veda anche Il Secolo XIX del 12 aprile), si è conclusa la verifica fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate di Genova a carico dell’ex Unicredit real estate (Ure) per l’esercizio 2009, con la relativa notifica del processo verbale di constatazione. La verifica, spiega la relazione semestrale della banca, «di carattere generale ma con obiettivo principale il controllo sugli apporti di immobili a fondi immobiliari, si è conclusa con rilievi che comportano il possibile recupero a tassazione (sostitutiva) di un asserito importo di 12,8 milioni, cui corrisponderebbe un’imposta di 2,5 milioni, oltre sanzioni». Sempre a fine 2012, a UniCredit Spa, in qualità di soggetto consolidante della Pioneer Investment Management Sgr, era stato notificato un avviso di accertamento per circa 30,5 milioni per Ires, relativo al periodo d’imposta 2007, pure fondato su questioni relative ai prezzi di trasferimento, ossia quelle pratiche con cui si spostano i profitti verso una giurisdizione fiscale più vantaggiosa. A riguardo, Unicredit fa sapere di avere già provveduto a impugnare l’avviso «innanzi alla Commissione tributaria provinciale di Milano, presso la quale pende anche il procedimento relativo all’annualità 2006, per circa 33 milioni, fondato sulle stesse questioni».Nel primo semestre, infine, è stata definita la controversia relativa a crediti d’imposta ex Banco di Sicilia per 24,3 milioni, oltre interessi pari a circa 34 milioni, con parere favorevole alla banca.

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