Acquisti su azioni Stellantis che a Piazza Affari viaggia in rialzo
Stellantis oggi è tra le migliori del listino principale. 

Stellantis oggi è tra le migliori del listino principale. 

Stellantis si muove intorno al 2,48%.

Venerdì scorso il riaccendersi delle tensioni tra Usa e Cina aveva trascinato in forte ribasso il comparto auto (-2,2% il sottoindice di settore) nella parte finale della seduta e anche Stellantis, che era partita in netto rialzo proprio dopo i dati sulle vendite del terzo trimestre, aveva poi concluso la seduta con un -7,3%. Oggi, in un clima più disteso tra Usa e Cina, il titolo è tornato a essere oggetto di acquisti.

Nel dettaglio la società automobilistica, come comunicato venerdì scorso, ha riportato vendite del terzo trimestre pari a 1,3 milioni di unità (contro 1,447 milioni nel secondo trimestre), superando le stime di Citi, con un aumento del 13% su base annua ma un calo del 10% rispetto al trimestre precedente. Secondo gli analisti il risultato migliore del previsto è stato trainato principalmente dal Nord America e dal Medio Oriente e Africa (Mea), mentre l’Europa è risultata sostanzialmente in linea con le aspettative.

Gli esperti fanno notare inoltre come le azioni hanno recuperato terreno grazie ai «commenti ottimistici dell’amministratore delegato, al primo mese positivo di vendite negli Stati Uniti dopo tre anni e ai piani di investimento nel mercato statunitense per riconquistare quote di mercato». Tuttavia, gli utili e il bilancio di Stellantis restano deboli, così come il suo posizionamento globale del marchio. Gli analisti ritengono che la società dovrebbe «incrementare il proprio Aoi (Adjusted Operating Income) di circa 7-8 miliardi di euro all’anno per riportare l’Eps intorno ai 2 euro, livello considerato necessario per rendere il titolo sufficientemente conveniente — scenario che al momento appare improbabile».

Secondo Citi il mercato europeo rimane difficile. A testimonianza di ciò indiscrezioni di stampa sottolineano che Stellantis sta temporaneamente sospendendo la produzione in sei stabilimenti in Europa a causa del calo della domanda.

I report di Equita e Barclays

Equita invece si sofferma sulle stime del fatturato per il terzo trimestre, a seguito di una conferece call tenuta venerdì con la società, che a suo giudizio dovrebbero essere «migliori delle attese» e che dovrebbe aggirarsi intorno a 37 miliardi di euro (+13%). «Riteniamo ragionevole aspettarsi un ulteriore recupero dei volumi nel quarto trimestre anche per il lancio dei nuovi modelli, sapendo che i magazzini dei concessionari sono ad un livello normale», spiegano i borker.

Inoltre si allontana «il catalyst del Capital Market Days, rinviato dal primo semestre 2026 al secondo semestre, alla luce delle recenti nomine di nuovi manager apicali che dovranno contribuire alla revisione della strategia di gruppo e in attesa che si chiariscano le regole sui dazi negli Stati Uniti e i cambiamenti legislativi in Europa attualmente in discussione».

In un report Barclays ripercorre il recente andamento del titolo della casa automobilistica, partendo dal calo di oltre il 7% messo a segno proprio venerdì scorso. I broker evidenziano comeper Stellantis si tratti del terzo movimento significativo recente del titolo, anche se questa volta al ribasso: +9% dopo il “fireside chat” del ceo l’11 settembre e il +7% registrato il 2 ottobre in seguito ai dati positivi sulle vendite di settembre negli Stati Uniti.

Anche altre case automobilistiche europee hanno registrato forti movimenti di prezzo di recente, generalmente al ribasso; basti pensare a Renault, Volkswagen e Bmw. «Questi movimenti», sottolinea Barclays, «sono stati spesso amplificati dalle posizioni di mercato, e gli analisti ritengono che questo fattore abbia contribuito anche al forte calo di Stellantis di venerdì».

Tornando alle previsioni, gli esperti evidenziano «la ripresa negli Stati Uniti rappresenta l’elemento centrale della strategia di rilancio di Stellantis» e il terzo trimestre «mostra un miglioramento netto». Infine i broker evidenziano come Stellantis non ha fornito aggiornamenti sulla guidance per la seconda metà del 2025. «L’unica indicazione è stata che la guidance era stata ribadita il 29 settembre, in occasione della nomina di Joao Laranjo come nuovo Cfo».

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