Electrolux ha riportato risultati migliori del previsto nel terzo trimestre, grazie alla ripresa delle attività in Nord America, che ha ampiamente compensato l’aumento dei costi legati ai dazi statunitensi.
Electrolux ha registrato nel trimestre un utile operativo di 890 milioni di corone svedesi (da 349 milioni lo scorso anno), rispetto a una stima media degli analisti di 875 milioni, «trainato in particolare dal miglioramento segnato in Nord America», dove il risultato è stato positivo per 25 milionicontro la perdita di 249 milioni lo scorso anno. Il fatturato è stato pari a 32,3 miliardi (-3% da 33,3 miliardi) rispetto a un consenso di 31,7 miliardi. A livello organico, precisa un comunicato, la crescita è stata del 4,6% «spinta principalmente dal Nord America» che ha messo a segno un incremento del 10,9%. Il trimestre ha inoltre chiuso con un utile netto di 192 milioni di corone contro la perdita di 235 milioni lo scorso anno. Il miglioramento dell’efficienza dei costi ha contribuito all’andamento per 0,8 miliardi di corone, ha precisato la società, che ha anche ridotto le sue previsioni di spesa in conto capitale a circa 3,5-4 miliardi dai precedenti 4-5 miliardi di corone svedesi.
«La crescita organica delle vendite è stata positiva nel trimestre, trainata principalmente dal Nord America. In Europa, Asia-Pacifico, Medio Oriente e Africa le vendite organiche sono leggermente aumentate. In entrambe le aree di business, i nostri marchi principali hanno guadagnato quote di mercato, sostenuti dai lanci di prodotto nel corso dell’anno. In America Latina, la nostra posizione di mercato è rimasta solida, con vendite organiche stabili, grazie alla forte crescita nel 2024», ha spiegato il presidente e ceo Yannick Fierling in un comunicato. «La pressione competitiva e l’attività promozionale sono rimaste elevate in tutte le regioni. In Europa, la domanda di mercato è leggermente aumentata, mentre nella regione Asia-Pacifico si stima che la domanda dei consumatori sia diminuita. In Nord America, la domanda è rimasta resiliente, poiché gli adeguamenti dei prezzi di mercato del settore non hanno riflesso la struttura tariffaria statunitense in vigore. In America Latina, si stima che la domanda dei consumatori sia aumentata, con una forte crescita registrata in Argentina. In Brasile, la crescita della domanda è stata ostacolata dalla pressione inflazionistica e dall’aumento dei tassi di interesse», ha aggiunto, facendo una panoramica delle vendite del gruppo.
A livello di utile operativo, in Electrolux – ha aggiunto – «nonostante un contesto di prezzi sotto pressione, nel terzo trimestre siamo riusciti a compensare la maggior parte degli aumenti dei costi legati ai dazi doganali statunitensi. La situazione competitiva sta rendendo difficile l’adeguamento dei prezzi di mercato per riflettere le strutture tariffarie statunitensi e le difficoltà valutarie. In Europa, Asia-Pacifico, Medio Oriente e Africa, il risultato operativo sottostante è stato leggermente inferiore, principalmente a causa di sviluppi negativi dei prezzi. In America Latina, il risultato operativo è diminuito principalmente a causa delle difficoltà valutarie».