Lunedì 8 settembre lo scalo ferroviario di Salone è tornato operativo dopo la decisione, arrivata a luglio, di chiuderla per motivi di ordine pubblico.
Trenitalia, infatti, visti i continui atti vandalici che interessano l’infrastruttura e il suo scarso utilizzo da parte degli utenti, aveva deciso di non far più fermare lì i convogli della linea FL2. Poi, dopo l’intervento della Regione Lazio, le corse sono riprese anche se i problemi non sono ancora stati risolti.
La vicinanza con il campo romTra le criticità più importanti dell’infrastruttura ferroviaria che si trova tra Settecamini e Case Rosse c’è quella della sicurezza per via della presenza, lì vicino, del campo rom di via Salone. La gente ha paura a lasciare l’auto nel parcheggio della stazione, spesso oggetto di atti vandalici.
Nonostante questa situazione, togliere questo collegamento avrebbe significato, per diversi quartieri di Roma est, allontanarsi sempre di più dal centro di Roma visto che, in quelle zone, il trasporto periferico è tutto fuorchè capillare. Non a caso i primi a protestare sono stati i comitati di quartieri e la maggioranza che governa il IV municipio.
Una discarica a cielo aperto
Così come ha riaperto la stazione rischia di richiudere. Oggi, martedì 9 settembre, i consiglieri municipali di FdI, insieme al dirigente romano Gianni Ottaviano, hanno effettuato un sopralluogo nello scalo e hanno trovato, ovunque, spazzatura di ogni tipo. Già settimane fa la Regione aveva annunciato la convocazione di un tavolo con Comune, Atac e municipio per migliorare il servizio e, soprattutto, contenere il degrado. Sul tavolo ci sono l’attivazione di navette che facciano spola con la stazione e una maggiore cura degli spazi esterni ai binari: “Ora Comune e municipio facciano la loro parte, garantendo navette di collegamento, maggiore sicurezza con illuminazione adeguata e decoro urbano a beneficio dei cittadini” hanno detto i meloniani al termine del sopralluogo.