Nelle ultime ore, al diffondersi della notizia dell’arrivo di quaranta migranti, tutti positivi al Coronavirus e asintomatici, destinati a Prato Nevoso, si era sollevato il grido di protesta di proprietari di seconde case, villeggianti e commercianti, arrivando sino alle orecchie di Fabio Carosso, vicepresidente della Regione Piemonte, il quale ha deciso di intervenite concretamente: “Coinvolgeremo strutture ricettive alternative, magari nel Saviglianese o nel Fossanese, aree colpite più duramente dalla crisi. A Prato Nevoso la stagione estiva è ancora in corso e da ottobre si cominciano ad aprire le case per affittarle in vista delle vacanze di Natale: avere 40 casi di Covid-19 in paese di certo non sarebbe un buon biglietto da visita”.
L’incontro decisivo si è svolto nella mattinata di ieri, lunedì 24 agosto 2020, presso la sede dell’Asl Cn1 e alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, dopo che la stessa azienda sanitaria aveva emesso nelle scorse settimane un bando, destinato agli albergatori, teso a individuare all’interno della categoria coloro che fossero disposti a ospitare nelle proprie attività pazienti positivi e privi di sintomi, al fine di non intasare i nosocomi della Granda.
L’unica proposta era pervenuta proprio da Prato Nevoso ed era già anche stato ratificato l’accordo, che, come detto, avrebbe dovuto avere inizio fra sette giorni.