Leasing tedesco: scoperta evasione per 6,7 milioni

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Circa 6,7 milioni di IVA evasa: è il bilancio dell’indagine condotta dalla Guardia di finanza di Bolzano nel settore del noleggio a lungo termine di auto con targa tedesca. Così, accanto alle contestazioni amministrative, sono scattati in tutto lo Stivale i sequestri per equivalente dei beni e delle disponibilità riconducibili al responsabile dell’Impresa: 4 milioni di euro, tra immobili, conti correnti e vetture.

TROPPE STRANIERE – Tutto è nato dalla semplice osservazione della realtà. L’indagine ha preso le mosse dalla constatazione del sempre maggior numero di macchine potenti con targa tedesca circolanti sulle strade dell’Alto Adige, usate da residenti in base a contratti di noleggio a lungo termine stipulati con aziende estere. Che pubblicizzano i propri servizi sul Web in italiano, diffondendo messaggi allettanti: ”Il noleggio a lungo termine dell’auto intestata alla società tedesca offre evidenti, concreti e collaudati vantaggi in termini di rintracciabilità e riservatezza. Non risultano informazioni relative alle auto utilizzate nelle banche dati leasing o finanziarie, né ovviamente di altri enti/istituzioni o registri italiani…”. Un modo per sottrarsi al Fisco, sempre più attento alle vetture di grossa cilindrata, che per il redditometro possono essere spia di un reddito elevato. Si sfugge inoltre all’applicazione del superbollo per le auto di lusso, evitando infine il pagamento delle contravvenzioni stradali elevate in Italia. Si tratta di mezzi, infatti, inesistenti per le autorità italiane, non essendo presenti negli archivi della Motorizzazione né in quelli dell’Anagrafe tributaria.

IL TRUCCO – Dopo settimane di controlli e di analisi degli elementi raccolti, nel mirino è finita una società con sede dichiarata in Germania, i cui servizi sono risultati assai diffusi in Alto Adige. L’ispezione nei confronti dell’Impresa ha consentito di ricostruire la procedura con cui, attraverso la stipula di contratti di noleggio, venivano simulate cessioni di vetture. La residenza fiscale della società tedesca – hanno accertato le Fiamme gialle – è stata ricondotta in Italia: da qui le contestazioni in materia di IVA per 6,7 milioni di euro e la ricostruzione di un giro d’affari non dichiarato per 34 milioni di euro. Il responsabile dell’Impresa è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Bolzano per omessa dichiarazione, e il bottino parla di 120 vetture sotto sequestro, tra cui 3 Ferrari, 3 Porsche, Bmw, Audi e Mercedes.

QUESTIONE COMPLESSA – Di per sé, il noleggio a lungo termine di auto immatricolate all’estero che poi entrano in Italia è legale, purché il proprietario paghi regolarmente le tasse nel suo Paese dove risiede e ha il centro dei suoi affari. Ma la proprietà tedesca della società era fittizia: lo stesso trucco chi risiede a Montecarlo, ma in realtà vive altrove. Infatti, il leasing tedesco è una forma di messa a disposizione dell’auto che mira ad aggirare le norme regolamentari e fiscali nazionali, essendo un prodotto proposto in Italia da alcuni soggetti commerciali tramite la formula del noleggio con targa tedesca con fideiussione bancaria, che viene pubblicizzato come contratto di leasing. Il guaio è che l’Italia non si è adeguata operativamente, a differenza di quanto hanno già fatto da anni altri Paesi, e queste sono le conseguenze: il leasing tedesco è solo una parte di questi strani giri di auto. Anche chi mette in piedi i caroselli fiscali (pratiche commerciali in cui un concessionario di auto importa vetture dall’estero tramite società fittizie che operano evadendo l’IVA intracomunitaria), troppo spesso la fa franca. Il noleggio di vetture in Germania e poi l’uso in Italia non è ancora maturo come giurisprudenza, si deve perfezionare la legislazione europea.

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