Bpm chiude il 2014 con un utile in crescita e torna al dividendo dopo tre anni

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UTILE IN CRESCITA – Utile in crescita e ritorno al dividendo dopo tre anni per Bpm. L’istituto di credito milanese  ha archiviato il 2014 con un utile netto consolidato di 232,3 milioni di euro, in decisa crescita rispetto ai 29,6 milioni di fine 2013 e sopra gli obiettivi fissati per dal piano industriale del gruppo. Su basi omogenee, l’utile netto normalizzato è stato pari a 141,7 milioni contro i 78,5 milioni di un anno prima.

DIVIDENDO – Il consiglio di gestione della banca ha inoltre proposto la distribuzione di una cedola da 2,2 centesimi per azione, che sarà messo in pagamento a partire dal 28 maggio prossimo. L’ultimo dividendo Bpm era stato pagato nel 2011 sull’esercizio 2010.

GLI ALTRI NUMERI DEL 2014 – I proventi operativi sono scesi del 3,6% a 1,6 miliardi, con margine di interesse a 800,2 milioni (-4,4%) e commissioni nette a 556,6 milioni (+2,2%), a fronte di oneri operativi in discesa dell’1,3% a 973,7 milioni. Di conseguenza, il rapporto cost/income è salito al 60% dal 58,6%. Un simile risultato, spiega Bpm, “è stato possibile grazie a un mix di leve utilizzato per fronteggiare il diverso scenario macro: la riduzione del costo della raccolta, il buon andamento delle commissioni da servizi di gestione, intermediazione e consulenza (+ 7,2% su anno) e il controllo dei costi (-1,3% su anno): il risultato di gestione si è attestato così a 647,9 milioni, mentre il costo del credito è sceso di 45 punti base a 132 punti base. A livello patrimoniale, il common equity Tier 1 ratio si è attestato all’11,58%.

RACCOLTA
 – Nell’intero 2014 la raccolta complessiva è cresciuta del 5,2% a 54,7 miliardi, con un incremento della raccolta core dell’1,3% a 22,4 miliardi e del risparmio gestito del 17,8% a 17,9 miliardi. La raccolta diretta è rimasta stabile a 36,8 miliardi (+0,1%), mentre quella indiretta è cresciuta a 32,6 miliardi (+4,4%).

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