La trattativa tra governo e Assopopolari entra nella fase più calda e la contenibilità delle future società per azioni è il punto focale della partita. L’associazione di categoria presieduta da Ettore Caselli è al lavoro su un doppio fronte: da un lato tenere aperto il tavolo con l’esecutivo per addolcire gli aspetti più indigesti del decreto Renzi-Padoan, dall’altro lato mantenere unita la compagine delle banche, che si mostra sempre meno coesa al proprio interno.
Ma quale potrebbe essere l’esito della trattativa? Palazzo Chigi non sembra intenzionato a fare grandi sconti alla categoria, ma potrebbe lasciare margini di manovra ai singoli istituti. Non tanto agendo sul testo del decreto, che non dovrebbe subire variazioni minimali, ma permettendo alle banche di intervenire sugli statuti con quorum inferiori rispetto a quelli attuali. Limitazioni al diritto di voto e altre formule anti-scalata potrebbero insomma essere direttamente sottoposti al vaglio delle assemblee, previo assenso della Vigilanza nazionale ed europea. Ma anche in questo caso, suggerisce qualcuno, non è il caso di farsi troppe illusioni. (riproduzione riservata)