“Un’aggregazione oggi”, ha dichiarato infatti Carlo Messina, ceo dell’istituto, “finirebbe per peggiorare la nostra posizione. Non vedo la possibilità, nè la necessità di un consolidamento. Il nostro obiettivo è creare valore per gli azionisti. Bisogna riuscire a generare più capacità di fare utili e distribuire dividendi rispetto a oggi e un’aggregazione la peggiorerebbe”.
Per quanto riguarda il bilancio, lo stesso Messina si è detto ottimista sulla possibilità che l’istituto superi gli obiettivi fissati dal piano industriale al 2017 (utile netto di 4,5 miliardi di euro, Cet1 del 12,2%), ma per ora non ritiene di doverli aggiornare. Confermata, inoltre, la promessa di dividendi per il 2015 pari ad almeno 2 miliardi complessivi.
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