Chi investe nelle startup è agevolato attraverso degli incentivi fiscali
prestazione occasionale

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È il contenuto del primo dei due decreti firmati dal Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi. Il secondo si rivolge alle piccole e medie imprese innovative: queste ultime potranno accedere più facilmente al Fondo di garanzia.

«Le startup innovative nate in Italia da settembre 2013 – spiega Mattia Corbetta del MISE- a oggi sono ottocento quattro e hanno ricevuto 325 milioni di euro». Numeri che esprimono il desiderio concreto d’innovazione nella nostra penisola.

Chi investe invece nelle startup potrà ottenere delle detrazioni fiscali del 19% se la società ha il patrimonio non superiore ai 500mila euro. Tali riduzioni sono del 25% se la startup ha una valenza sociale. Se si tratta di un’azienda che commercializza prodotti e servizi che hanno un alto valore tecnologico nel settore energetico, lo sconto sale al 27%. «Prima – continua Corbetta- l’ammontare dell’investimento era di dieci milioni su quattro anni per ciascuna startup.

Ora è di quindici milioni calcolabili su cinque anni. Un incentivo molto più forte rispetto al passato». L’agevolazione, per ciascuna startup, non può però superare i 15 milioni di euro.

Le piccole e medie imprese potranno accedere al Fondo di Garanzia attraverso una procedura semplificata. Ciò significa che l’accesso di un’azienda non è subordinato ad una valutazione dell’affidabilità economico-finanziaria da parte del gestore del Fondo. Tale compito sarà invece assolto dalla banca o dal consorzio di garanzia collettiva dei fidi. Il Fondo copre l’80% del prestito alla banca.

Solo due settimane fa era stato approvato un altro importante decreto sul tema: la possibilità di costituire startup innovative anche online, senza notaio. «Questo decreto – conclude Corbetta- è molto importante perché emancipa chi vuole fare impresa: ciò avviene in maniera gratuita, senza intermediazione e in modo semi flessibile attraverso una piattaforma online».

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