Dopo oltre due mesi di trattative i vertici di Bpm e Banco Popolare hanno approvato, nella tarda serata di ieri, il progetto di fusione. Il sì è arrivato dopo che la Vigilanza unica Bce aveva verificato che venissero rispettate le condizioni poste da Francoforte: prima di tutto l’aumento di capitale da un miliardo che la popolare veronese dovrà operare. La fusione, che sarà perfezionata entro il prossimo primo novembre, prevede che il 54%del capitale del nuovo istituto sia in mano ai soci veronesi: a Verona ci sarà anche la sede amministrativa del nuovo istituto, mentre Milano terrà la sede legale. Il consiglio di amministrazione sarà formato da 19 membri, che poi scenderanno a 15: tra questi ci sarà anche un rappresentante dei dipendenti. Alla presidenza andrà il veronese Carlo Fratta Pasini: l’amministratore delegato di Bpm Giuseppe Castagna sarà al timone della nuova banca e quello del Banco Popolare, Pier Francesco Saviotti, guiderà il comitato esecutivo.
Stop alle armi, la clamorosa svolta degli Usa su Israele
I livelli di tensione in Medio Oriente salgono in maniera proporzionale a quelli tra Israele i loro partner di maggioranza, cioè gli Stati Uniti. L’amministrazione Biden è stanca di dover competere su più fronti e vedono quello di Gaza come il meno “utile alla causa” e, al contempo, come il più dannoso. Dal canto suo…