Gravi valutazioni ed accuse pesanti verso l’operato di Equitalia
La rateizzazione torna nel vivo

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Le dichiarazioni di Renzi rendono ancora più incerte, nel prossimo futuro, le condizioni dei quasi 8000 dipendenti di Equitalia.

Nonostante fino a pochi giorni prima i suoi più vicini collaboratori ci spiegassero che l’analisi è ancora aperta a tutto campo, le ipotesi ancora tutte possibili e le conclusioni non prossime, il primo ministro ha dichiarato che la chiusura di Equitalia consentirà di non pagare (ai contribuenti) smisurati interessi e le more che Equitalia pretendeva, avendo Equitalia stessa sviluppato un modello inutilmente polemico e vessatorio nei confronti dei cittadini.

Chiudendo Equitalia, è il ragionamento di Renzi, si chiude con un passato vessatorio e si attua un meccanismo di buon senso per cui il contribuente che non paga per tempo riceverà un sms – “se mi scordo” Renzi dice che così ha detto l’Amministratore Delegato Ruffini, dimenticando che si scordano gli strumenti musicali a corde, e non gli impegni fiscali-; in questo modo si realizza, dice ancora Renzi, un fisco compagno di strada, ma non avversario del cittadino.

Il capo del Governo, ancora, ci informa che in questo modo conta di recuperare 4 miliardi, e che non solo questa manovra non realizza un condono (ovvero un regalo agli evasori), ma che il suo Governo ha combattuto più di ogni altro l’evasione fiscale, tant’è che nel 2015 la lotta all’evasione ha prodotto un risultato record, consentendo incassi per 14,9 miliardi.

 

 

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