I tre imputati Giuseppe Fornasari (ex presidente dell’istituto dal 2011 al 2014), Luca Bronchi (ex direttore generale) e Davide Canestri (attuale direttore centrale) erano accusati di aver finanziato con 10,2 milioni di euro gli acquirenti della società Palazzo della Fonte, che inglobava il patrimonio immobiliare di Banca Etruria, e di aver deliberatamente occultato i crediti deteriorati nel bilancio 2012. Secondo il tribunale invece gli imputati avevano comunicato a Banca d’Italia tutti gli elementi fondamentali; inoltre l’operazione aveva avuto il via libera dalla Consob, mentre sui crediti deteriorati “sono stati rispettati i criteri internazionali di contabilità e accantonamento”. Va ricordato che la vicenda giudiziaria di Banca Etruria è comunque solo agli inizi, visto che devono ancora arrivare in giudizio gli altri procedimenti aperti dalla procura di Arezzo in merito alle accuse di truffa, fatture false, bancarotta e conflitti di interesse.
Sgambetto del governo agli incentivi auto, c’è maxi taglio
Il governo Meloni ha tagliato ancora una volta gli incentivi sulle auto, facendo spostare 400 milioni dal fondo per l’automotive su altri progetti dell’esecutivo. Si tratta del fondo che era stato istituito dall’allora premier Mario Draghi e dal quale, nel corso degli ultimi anni e in quelli futuri, erano state pescate le risorse per aiutare…