Nelle prossime ore si terrà un nuovo board di Nuova Sorgenia Holding

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Sorgenia evita il fallimento ma passa sotto il controllo delle banche Dalla riunione di Nuova Sorgenia Holding è attesa una nuova analisi delle offerte e ricevute e, salvo sorprese, la decisione di trattare in esclusiva con il fondo infrastrutturale F2i.

F2I IN VANTAGGIO?

Tra i partecipanti alla ‘gara’ sono presenti Iren, A2A in consorzio con la ceca Eph, il fondo F2i assieme agli spagnoli di Asterion e il gruppo inglese ContourGlobal. “Il passaggio non significa che il riassetto è definitivamente deciso ma è opinione condivisa degli addetti ai lavori che la strada imboccata verrà percorsa fino alla fine data anche l’attrattività economica e strategica della proposta messa in campo da F2i e dal suo partner di minoranza Asterion”, sottolinea Radiocor.

COSA PREVEDE IL PROGETTO DI F2I

Il progetto di F2i “punta a creare un polo energetico apportando impianti eolici e centrali a biomasse” grazie anche “a una ricca valutazione di Sorgenia (oltre 1 miliardo) consente alle banche azioniste (Mps, Banco Bpm, Ubi e Unicredit) una adeguata valorizzazione dell’asset”, precisa Radiocor. Qualche giorno fa in un’intervista di Renato Ravanelli sul Sole 24 Ore, l’amministratore delegato aveva ammesso di puntare su tre fattori: il rilancio industriale di Sorgenia, il mantenimento della sua indipendenza e il controllo italiano di assets strategici per il mercato. “Se risultassimo vincitori apporteremo subito altri 500 megawatt tra l’eolico di Veronagest e le biomasse, come base di partenza. Poi siamo in grado di fornire tutto il supporto finanziario che servirà per lo sviluppo futuro, con opportunità che possono spaziare sul fronte estero. Non abbiamo vincoli finanziari. F2i ha da poco vinto la gara internazionale per la gestione dei 500 milioni del fondo Ania. E poi all’inizio del 2020 partiremo con un quinto round di raccolta, di taglia più rilevante”, le parole di Ravanelli.

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