Nel primo trimestre di quest’anno, a causa dell’introduzione in tutto il mondo delle misure di contenimento della pandemia di Covid-19, il prodotto interno lordo reale nell’area del G20 è diminuito del -3,4%. Lo ha reso noto oggi l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) sottolineando che, sulla base di stime provvisorie, si tratta della più rilevante contrazione del Pil dall’inizio delle serie storiche nel 1998, tanto che, ad esempio, nel primo trimestre del 2009, al culmine della crisi finanziaria, il prodotto interno lordo era calato solo del -1,5%.
Tra le economie del G20, nel primo trimestre del 2020 quelle che, tra le prime, hanno introdotto rigorose misure di blocco delle attività hanno registrato le maggiori contrazioni del Pil, che in Cina è sceso del -9,8% e in Francia e Italia ha segnato una flessione del -5,3% in entrambi i paesi. Il Pil è calato notevolmente anche in Germania (-2,2%), Canada (-2,1%) e Regno Unito (-2,0%), e a seguire in Brasile (-1,5%), Stati Uniti e Corea (-1,3% in entrambi i paesi) e Messico (-1,2%). La contrazione è stata meno pronunciata in Indonesia (-0,7%), Giappone (-0,6%) e Australia (-0,3%).L’India (+0,7%) e la Turchia (+0,6%) sono state le uniche due economie del G20 a registrare una crescita positiva.
Su base annua, il Pil nell’area del G20 è calato del -1,5% nel primo trimestre 2020, dopo una crescita del +2,8% nel trimestre precedente. Tra le economie del G20, la Turchia ha registrato la più alta crescita annuale (+4,4%), mentre la Cina ha registrato la maggiore contrazione annuale (-6,8%).
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Walmart ha annunciato utili e ricavi superiori alle attese nel primo trimestre nonostante la strenua concorrenza di colossi come Amazon e Temu.