Imprenditore sequestra e violenta due ragazze per settimane
Due ragazze hanno raccontato di essere state sequestrate per giorni o addirittura settimane.
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 Due ragazze hanno raccontato di essere state sequestrate per giorni o addirittura settimane.

Un imprenditore è in carcere da venerdì con l’accusa di aver narcotizzato e violentato una 21enne. A quanto si è saputo, dai verbali delle due giovani (anche una terza ieri ha parlato coi pm) emergerebbero racconti descritti come da “film dell’orrore”.

A quanto si è saputo, le ragazze avrebbero descritto sempre lo stesso “modus operandi” da parte di Di Fazio. Si parte dall’invito in azienda e a casa con l’offerta di uno stage formativo. Poi avviene  la narcotizzazione con tranquillanti sciolti nelle bevande. Ed infine , il fatto gli abusi sessuali  e le fotografie.

Due delle giovani, studentesse dalla vita ‘ordinaria’ alla ricerca di un impiego, hanno descritto, in particolare, di essere state tenute sotto sequestro anche per diversi giorni, addirittura “settimane”.

Gli inquirenti hanno chiarito che l’imprenditore aveva drogato le ragazze  drogate con le benzodiazepine. E versavano, poi, in uno stato di “soggezione psicologica”, perché avevano paura di quell’uomo.

Il coraggio di denunciare

L’imprenditore, usando dosi massicce di tranquillanti, aveva l’obiettivo anche di cancellare tutti i loro ricordi. L’inchiesta continua ci potrebbero essere ancora altre vittime che non hanno avuto il coraggio di denunciare. Non dimentichiamo che si tratta di ragazze in cerca di lavoro. Qualcuna di loro potrebbe non aver trovato il coraggio di denunciare un uomo così potente.

Purtroppo troppe storie del genere emergono ancora. Segno di una continua supremazia degli uomini sulle donne. Le riescono a mettere in soggezione anche quando abusano di loro. Si tratta di vicende molto delicate e si deve spingere sempre a denunciare.

Solo con la denuncia si possono sconfiggere queste situazioni. Ma le donne, sopratutto quelle più giovani, hanno bisogno di avere il massimo supporto dalle istituzioni. Nondevono mai sentirsi da sole.Questa rappresenta l’unica strada per sconfiggere la brutalità.

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