L’Agenzia Internazionale per l’Energia avverte: il peggio della crisi energetica potrebbe ancora dover arrivare
Il mondo non ha mai assistito a una crisi energetica così grave in termini di profondità e complessità.
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Il mondo non ha mai assistito a una crisi energetica così grave in termini di profondità e complessità.

“L’intero sistema energetico è in subbuglio a seguito dell’invasione dell’Ucraina di febbraio da parte della Russia, il più grande esportatore di petrolio e gas naturale e uno dei principali attori nelle materie prime”, sostiene il direttore esecutivo dell’Aie, Fatih Birol. “Questo inverno in Europa sarà molto, molto difficile”, ha detto Birol, “questa è una delle principali preoccupazioni e potrebbe avere gravi implicazioni per l’economia globale”.

Il numero uno dell’Agenzia internazionale dell’energia ha inoltre sottolineato che la proposta del G7 di imporre un tetto al prezzo del petrolio russo dovrebbe includere anche i prodotti raffinati. Il Gruppo dei Sette sta valutando alla possibilità di imporre un tetto al prezzo del petrolio russo nel tentativo di mantenere attive le forniture di greggio e frenare l’inflazione, limitando però allo stesso tempo i ricavi di Mosca. “La mia speranza è che la proposta, importante per minimizzare l’effetto sulle economie di tutto il mondo, venga accolta da diversi Paesi”, ha detto a Reuters il direttore esecutivo dell’Aie in un’intervista a margine del Sydney Energy Forum. “Se venisse posta in essere”, ha concluso Birol, “sarà importante che non si concentri solo sul greggio, perché anche i prodotti raffinati rappresentano una sfida importante per le economie e lo saranno ancora di più nei prossimi mesi”.

Opec: la produzione di petrolio continua a rimanere indietro

La produzione di petrolio dell’Opec continua a rimanere indietro rispetto agli obiettivi nel mese di giugno, sollevando nuove preoccupazioni sulla capacità del cartello di alleviare la peggiore crisi di approvvigionamento degli ultimi decenni, prima dell’incontro previsto tra il Presidente Usa, Joe Biden, e i leader dei maggiori produttori di oro nero del Golfo nel corso della settimana. La produzione dei 10 membri dell’Opec coinvolti nei piani del cartello per aumentare gradualmente la produzione a livelli prepandemici è stata di 24,81 milioni di barili al giorno a giugno, circa 1,06 milioni di barili al giorno al di sotto della quota concordata di 25,87 milioni di barili. La produzione totale dell’Opec, che comprende tutti i 13 membri del cartello, è aumentata di 234 mila barili al giorno a giugno, raggiungendo i 28,72 milioni. 

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