Frodi, è boom dei furti di identità auto e moto acquistati a nome di altri

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Meglio non gettare nel cestino documenti che contengano il proprio nome, indirizzo e codice fiscale. Altrimenti un giorno o l’altro si potrebbe essere chiamati a pagare quattro o cinque rate arretrate di un frigorifero che non si è mai acquistato, oppure, peggio ancora, ci si potrebbe trovare davanti al rifiuto di un finanziamento perché “cattivi pagatori”. Le frodi creditizie per furto di identità sono in forte aumento: nel primo semestre del 2013, rileva l’Osservatorio Crif, sono stati intercettati oltre 10.000
casi, con un incremento del 12,5% rispetto allo stesso periodo del 2012. Se poi si tiene conto della contrazione dei finanziamenti dovuti alla crisi, l’aumento è del 23,8%. Il fenomeno, spiega Beatrice Rubini, direttore della linea MisterCredit di Crif, è in costante aumento dal 2005 (da quando sono state avviate le rilevazioni), «ma purtroppo non sembrano essere cresciute in proporzione la consapevolezza e l’attenzione da parte dei cittadini, nemmeno nelle fasce di popolazione più giovane».
Anzi, i più giovani sono anche i più vulnerabili: il 32,8% delle vittime delle frodi creditizie ha tra i 18 e i 30 anni; il 24,6% tra i 31 e i 40. Colpa dei social network, o meglio della relativa facilità con cui si diffondono i propri dati in rete. Sarebbe meglio essere un po’ più discreti, suggerisce Crif, che ha
stilato nove regole da osservare per non finire nella rete dei ladri d’identità, che potrebbero essere ancora più attivi nel periodo natalizio, quando gli acquisti crescono. Tra i suggerimenti, quello di verificare sempre l’attendibilità e la sicurezza dei siti di e.commerce, di non rispondere mai alle
email che, per qualunque ragione, chiedono dati personali, aggiornare l’antivirus, controllare spesso il saldo nel conto online, guardarsi da occhi indiscreti quando si digita il pin del bancomat o della carta di credito. Anche se spesso basta davvero poco per trovarsi invischiati in un furto d’identità:
un’organizzazione denunciata recentemente per esempio si spacciava per un ufficio di collocamento per baby sitter, fotocopiava le carte d’identità, e poi utilizzava i dati per effettuare acquisti a nome delle proprie vittime. I prestiti finalizzati costituiscono l’80,2% delle
frodi; seguono i prestiti personali, con il 10,4%, e infine la clonazione delle carte di credito (7,2%). In crescita la falsificazione di assegni: nel primo semestre del 2013 ci sono stati circa 2500 casi.
I ladri d’identità osano anche molto più di prima: Crif registra infatti una crescita delle frodi di importo superiore ai 10.000 euro, più 19,7% rispetto al primo semestre del 2012, anche se la fascia al di sotto dei 1.500 euro rimane quella più ampia, con il 38% dei casi. I beni più acquistati a nome di altri sono auto e moto (quasi un terzo dei casi), seguite dagli articoli di elettronica, informatica e telefonia. Tra le regioni spiccano Campania, Sicilia, Lombardia e Lazio, però il maggiore incremento rispetto al 2012 si è registrato in Trentino Alto Adige, con un più 97,8%.

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