Eurofidi entra nel finanziamento delle start-up con Euroventures

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Eurofidi ha espanso il proprio business allo sviluppo di imprese innovative appena nate acquistando il 100 per cento di Piemontech, società specializzata nell’entrare nel capitale delle start up che da ieri ha preso il nome di Euroventures.

Massimo Nobili, presidente di Eurogroup, spiega che «con questa acquisizione completiamo la filiera dei prodotti offerti alle imprese. Il nostro è infatti uno dei maggiori e più completi gruppi di consulenza in Italia in ambito finanziario, nel risparmio energetico, nella finanza agevolata, nella garanzia e ora anche nel venture capital». Il numero uno di Piemontech, Giancarlo Rocchietti, racconta: «La nostra società è stato il primo operatore di venture capital in Piemonte e uno dei primi in Italia. Oggi inizia una nuova sfida».
Prima dell’acquisizione Piemontech era controllata dalla Fondazione Torino Wireless (43%), dall’Istituto Boella (al 19,5%) e dal fondo Eporgen Venture (15,6%) e dalla stessa Eurofidi (12,1 per cento). Ora l’idea è che la società esca dai confini piemontesi: «Euroventures – dice Nobili – amplierà l’ambito geografico e andrà oltre il settore tecnologico al quale finora si è dedicata. Così riusciremo a fornire un supporto concreto a tante nuove realtà imprenditoriali innovative».

Eurofidi si pone ancora una volta al centro dell’azione, e dell’attenzione del sistema.
Le ultime notizie non erano brillanti. Circolano voci di ricorso alla Cassa integrazione da parte del maxi-confidi piemontese, ed è in corso un’operazione di ricapitalizzazione. La Regione Piemonte ha chiesto una due diligence per valutare il proprio ruolo in prospettiva. Siamo in attesa del bilancio 2013 per capire meglio l’impatto delle perdite su crediti e dei costi di struttura.
Ora il gruppo annuncia l’ingresso su scala nazionale nel settore del venture capital. Così facendo Eurogroup diversifica l’attività che la sua imponente rete distributiva può sviluppare: dopo la garanzia, l’accesso ad agevolazioni, il fotovoltaico, ora si punta al mondo delle start up innovative, che è il nuovo cocco di mamma delle politiche industriali a tutti i livelli.

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