Un moderato incremento dell’export rispetto al mese precedente (+0,4%) e una crescita dell’1% rispetto al giugno 2022, grazie soprattutto al buon andamento delle vendite oltreconfine di beni di consumo. Ma il dato più interessante rilevato dall’Istat a giugno per quanto riguarda il commercio estero è il saldo commerciale, attivo per 7,7 miliardi di euro, in deciso miglioramento rispetto ai -2,5 miliardi registrati a giugno 2022, spinto soprattutto dal calo delle importazioni, che su base congiunturale segnano un -3,3%, ma su base tendenziale il crollo sfiora il 17%.
Il dato di giugno determina, nei primi sei mesi dell’anno, un saldo commerciale positivo per 18,3 miliardi (contro i -15 miliardi dello stesso periodo del 2022).
La crescita dell’export a giugno è contenuta sia verso i Paesi dell’unione europea (+0,5%) sia verso l’area extra-Ue (+0,3%). Su base annua le vendite all’estero sono aumentate in valore, come detto, dell’1%, i volumi sono diminuiti dell’1,1%. La crescita dell’export in valore è sintesi di un aumento per i mercati extra Ue (+2,8%) e di una riduzione per l’area Ue (-0,6%).
Particolarmente significativa è la riduzione del deficit energetico che in giugno si attesta a -3,9 miliardi di euro, contro i -9,3 miliardi di un anno fa, mentre l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta dai 6,8 miliardi di giugno 2022 agli 11,6 miliardi dello scorso giugno.
I settori e i mercati
Tra i settori che contribuiscono maggiormente all’aumento tendenziale dell’export si segnalano macchinari (+12,4%), autoveicoli (+43,0%) e mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+18,8%). Diminuiscono invece su base annua le esportazioni di prodotti della raffinazione (-42,6%), i metalli e prodotti in metallo (-11,6%) e i prodotti chimici (-13,6%).