Luigi Abete (presidente di BNL) rilancia l’ipotesi di riforma del sistema di garanzia formulata al Forex una settimana fa, e alla proposta di maxi-fondo di garanzia aggiunge quelle di riorganizzare i confidi e riformare le Camere di commercio:
«Per il nuovo Governo le priorità assolute sono tre: il credito alla piccola impresa, il rilancio della domanda interna e la semplificazione burocratica», esordisce Luigi Abete, presidente di Bnl-Bnp Paribas. Il numero uno poi incalza: «È urgente modernizzare e ampliare gli strumenti di garanzia del credito alle piccole imprese, i confidi devono essere riorganizzati e le Camere di commercio riformate o in alternativa rottamate. È necessario superare la frammentazione degli strumenti e coordinarli in una logica organica e di sistema. Durante il Forex della settimana scorsa ho proposto un fondo unico di garanzia pubblico-privato automatico: costituito dal pubblico, ma con il costo dei default a carico delle imprese utilizzatrici. Infatti il problema del credito alle piccole imprese non è congiunturale e dipende solo parzialmente dalla recessione. È sempre più difficile finanziare un’impresa che per la dimensione e la sottocapitalizzazione ha oggettivamente un rischio crescente in un’economia globalizzata dove ha scarsa visibilità del mercato e conseguentemente dell’evoluzione tecnologica.
E una conferma: le grandi banche, e le rappresentanze della grande industria, vogliono che il Pubblico si accolli i costi della selezione naturale tra le piccole imprese portata dalla crisi, e le diseconomie di quelle che sono sopravvissute, ma sono fragili per “scarsa visibilità del mercato”. Nasce da questo una forte istanza di rafforzamento e di accentramento dei veicoli di aiuto. Siccome non ci sono da noi avanzi di bilancio da spendere, è naturale che i fautori di questo disegno puntino ad appropriarsi (magari con buone intenzioni) dei fondi oggi canalizzati attraverso le Camere di commercio e i confidi.