Adidas ha presentato un piano di riorganizzazione che prevede 500 licenziamenti

adidas41 esuberi previsti da Adidas tra le sedi di Monza, Roma, Bologna e Padova.

La ristrutturazione coinvolgerebbe in particolar modo il reparto credito della sede di Monza, le cui funzioni verrebbero trasferite per intero in Portogallo, attuando di fatto una delocalizzazione.

La manovra ha messo in allarme i sindacati. “Questa riorganizzazione non ci convince, non c’è alcuna ragione per attuare una delocalizzazione del genere. Tanto più se si tiene presente che Adidas non è un’azienda in crisi: nel 2018 i dividendi agli azionisti sono saliti del 45% e in Italia il fatturato è cresciuto del 15%. Le multinazionali hanno una responsabilità sociale nei confronti delle persone che vivono sul territorio in cui operano”, ha spiegato Matteo Moretti, della Filcams Cgil di Monza Brianza.

Le associazioni sindacali hanno assicurato il massimo impegno per evitare i licenziamenti e mantenere l’attività in Italia. Già lo scorso anno Adidas Italia aveva intrapreso una riorganizzazione con la quale aveva tagliato 24 dipendenti e ora questa seconda fase fa temere un disimpegno progressivo della multinazionale sul territorio italiano.

Per quanto riguarda l’andamento economico del brand, nei primi nove mesi del 2019, i ricavi sono aumentati del 7% a 17,8 miliardi di euro. In crescita anche l’utile operativo della società a 2,4 miliardi (+8%), con un margine operativo del 13,6% e un aumento di 0,1 punti percentuali rispetto all’anno precedente. In merito al terzo trimestre, il fatturato ha segnato un balzo del 9% a 6,41 miliardi di euro, con un guadagno del 6% per Adidas e del 2% per Reebok. Gli utili sono invece diminuiti del 2% a 644 milioni, come già anticipato dall’azienda con il rilascio dei risultati relativi al secondo trimestre. L’utile per azione di base delle operazioni continue è rimasto stabile a 3,26 euro.

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