Alessandro Profumo entra nel capitale di Equita Sim
Alessandro Profumo sta per chiudere la sua esperienza al Monte dei Paschi

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Il banchiere, che il 6 agosto lascerà la presidenza di Mps, assieme al top management di Equita comprerà il 50,01% della Sim e ne diventerà presidente. A cedere la partecipazione è il fondo americano di private equity Jc Flowers, che dal 2007 è l’azionista di maggioranza della società.
Nel dettaglio, l’accordo prevede la creazione di un veicolo – di cui Profumo avrà la maggioranza – che acquisirà il controllo della società che unisce l’attività di sales&trading su titoli all’investment banking. Al veicolo parteciperanno anche i top manager di Equita, ovvero l’a.d. Francesco Perilli (che manterrà il suo ruolo nel nuovo assetto azionario), Fabio Deotto, Matteo Ghilotti, Stefano Lustig e Andrea Vismara. Nello stesso tempo, il management attuale – che già oggi controlla il 40% della società – acquisterà un’ulteriore quota di Equita tramite ManCo, veicolo partecipato da una cinquantina di soci e dal management che già oggi è nel capitale della Sim. Nessuna indicazione sul valore dell’operazione è stata resa nota. Secondo rumors, tuttavia, la valorizzazione della società, che l’anno scorso ha realizzato un utile di circa 10 milioni di euro, si aggirerebbe tra i 50 e 75 milioni di euro. Il deal, a quanto risulta, sarebbe stato realizzato quasi interamente tramite equity.
Con questa operazione di management buy-out, Equita torna così interamente indipendente e saldamente in mano ad azionisti italiani. L’ingresso di Profumo, uno dei principali banchieri italiani, può peraltro rivelarsi un propellente decisivo per un’importante crescita della merchant bank milanese. Uno sviluppo che secondo indiscrezioni potrebbe passare anche attraverso la quotazione a Piazza Affari in tempi relativamente ristretti, ovvero nel giro dei prossimi 18 mesi.
Peraltro, l’arrivo di Profumo giunge in un momento pressochè unico per il mondo bancario italiano: complice il decreto Renzi-Padoan, che impone alle 10 principali banche popolari di trasformarsi in Spa, il settore si trova alla vigilia di una potenziale ondata di operazioni straordinarie in cui Equita, come le altre società di advisory, potrebbe ricoprire un ruolo di consulenza. Profumo si è definito «entusiasta» dell’ingresso nella Sim e di «unirsi a persone con le quali condivido visione e sistema di valori». Analoga soddisfazione è espressa anche dall’ad Francesco Perilli, l’artefice dello sviluppo recente di Equita, che spiega che con Profumo «da sempre c’è una chimica positiva, anche in virtù ventennale rapporto» nato fin da tempi in cui era il banchiere era in Unicredit. «Siamo veramente emozionati di essere tornati indipendenti – aggiunge Perilli – e siamo grati al fondo Jc Flowers perché ci ha permesso do operare in maniera indipendente». «Siamo molto soddisfatti di aver sostenuto Equita nel suo percorso di crescita, aiutandola a diventare la principale investment bank indipendente in Italia», ha detto Thierry Porté, managing director del fondo Jc Flowers che ricoprirà la carica di vice presidente di Equita nel suo nuovo assetto di azionariato. L’accordo è condizionato all’approvazione da parte di Banca d’Italia. Gli aspetti legali del deal sono stati seguiti da Allen & Overy per conto di Jc Flowers, Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners per conto di Alessandro Profumo e da Rucellai & Raffaelli per Equita. Gli aspetti di natura fiscale sono stati seguiti da Ludovici & Partners.
Tornando a Profumo, va detto che sempre ieri il manager è stato cooptato dal Cda di Eni in sostituzione di Luigi Zingales, che si è dimesso il 2 luglio 2015. Profumo sarà consigliere non esecutivo e indipendente e per ora non farà parte di nessun comitato interno.
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