Assicurazioni Generali ha interrotto il rapporto di lavoro con il dg e group cfo Alberto Minali

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Minali ha lasciato il gruppo il 31 gennaio 2017 e non verrà, allo stato, sostituito nella carica di direttore generale prevista dallo statuto. Il cda ha proceduto alla nomina di Luigi Lubelli a cfo e dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari. Tutte le funzioni aziendali di primo livello che dipendevano da Minali “sono poste, allo stato e con effetto immediato, a diretto riporto del group ceo”, ossia di Philippe Donnet.

Buonuscita di quasi 6 milioni per Minali. I termini dell’accordo di risoluzione del rapporto di lavoro prevedono per Minali il riconoscimento di una severance di 2.119.833,33 euro lordi (corrispondenti a 14 mensilità), oltre al preavviso pari a 2.158.119,60 lordi; un bonus da un milione di euro e un ‘bonus’ ‘Long Term Incentive 2014-2016’ da quantificare; oltre a 500.000 euro lordi per gli impegni di non concorrenza, già previsto dal patto stipulato lo scorso 18 marzo. A oggi, Minali possiede 428.561 azioni di Assicurazioni Generali.

Maggiori poteri al comitato investimenti. Il cda ha deciso che il comitato per gli investimenti di Generali amplierà “le sue competenze istruttorie e consultive a supporto degli organi esecutivi anche alle operazioni aventi valore strategico”. Il comitato cambierà la denominazione in Comitato per gli investimenti e le operazioni strategiche. Al vertice del comitato siede Philippe Donnet. Al suo fianco il presidente Gabriele Galateri di Genola, Francesco Gaetano Caltagirone, Lorenzo Pellicioli, Clemente Rebecchini e Paola Sapienza.

Generali ha il 3,376% di Intesa Sanpaolo. Generali detiene – in parte come quota diretta e in parte come indiretta proprietà – il 3,376% del capitale di Intesa Sanpaolo. E’ quanto emerge dagli aggiornamenti sulle partecipazioni azionarie rilevanti emessi dalla Consob. Di questa quota, il 3,01% è collegata a un prestito titoli comunicato il 23 gennaio. L’acquisto da parte del Leone di Trieste di quote dell’istituto guidato da Carlo Messina è stata una ‘mossa difensiva per contrastare la possibile scalata della banca al gruppo assicurativo.

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