Dal crollo del ponte Morandi in poi, l’intera rete autostradale ligure è stata posta sotto osservazione ed è iniziato prima un percorso di messa in sicurezza di numerose tratte dell’area e poi un piano di ammodernamento della rete stessa gestita da Autostrade per l’Italia.
Questo piano, sottolinea Francesco Sapio, direttore del I tronco di Aspi (che comprende la Liguria), «non riguarda più la fase di messa in sicurezza dell’infrastruttura, ma l’adeguamento a standard più avanzati previsti dalle nuove normative, per restituire 50-60 anni di vita nuova alle opere».
Dopo i disagi, evoluzione positiva
E se i lavori, prima quelli per la sicurezza e ora quelli per l’ammodernamento, hanno, da cinque anni a questa parte, creato fortissimi disagi agli utenti delle autostrade liguri, Sapio assicura che la situazione si sta evolvendo positivamente sotto il profilo del traffico, anche se c’è qualche mese di ritardo nel completamento di alcuni lavori; cioè l’adeguamento degli impianti antincendio di tutte le gallerie della rete ligure («perché ne sono state aggiunte tre da adeguare», dice Sapio) e le opere nelle gallerie della A26 («slittano perché, quest’anno, si è preferito levare i cantieri già da Pasqua»). Tutte opere che avrebbero dovuto concludersi entro la prima metà del 2023 e invece si chiuderanno più tardi. Ma questo non significa, aggiunge, che aumenteranno i disagi per gli automobilisti, fermo restando, tra l’altro, che «per tutta la stagione estiva sulla rete ligure non ci saranno cantieri nei weekend». Sapio esclude che questa estate «possano esserci cantieri che comportino un aumento rilevante delle percorrenze. Dopodiché bisogna anche dire che, d’estate, la Liguria è sempre stata critica in termini di presenze e quindi non ci dobbiamo meravigliare se ci sono code anche in assenza di lavori: ci sono sempre state».
L’agenda dei cantieri
Il cronoprogramma di Aspi, già dall’anno scorso, prevedeva un ritorno a livelli sostenibili di mobilità dal 2024, e una normalizzazione della presenza dei cantieri dal 2025 ma con alcune tratte completate non prima del 2026 e un termine del 2028 per la riqualifica dei guard rail. Il piano, dice Sapio, «è confermato ma abbiamo scavallato il picco: stiamo avendo un sempre minore impatto sul traffico. Del resto noi, di giorno, operiamo solo per il 50% dell’anno: da aprile a settembre si lavora di meno e solo dal lunedì al venerdì, non a Natale, a Pasqua, durante il Festival di Sanremo e il Salone nautico e neppure durante i ponti: alla fine lavoriamo solo per 180 giorni l’anno. Ciò nonostante, in maniera ormai costante da quattro anni, stiamo spendendo tra i 250 e 300 milioni di euro l’anno. Il che vuol dire che abbiamo migliorato il nostro modo di lavorare: riusciamo a concentrarci in meno tempo, a fare più lavoro e a farlo più organizzato».
La riduzione dei lavori in estate
Per quanto riguarda questa estate, il piano concordato da Aspi con gli enti ha visto eliminare già da luglio i cantieri più impattanti, cioè quelli che, di giorno, determinano o uno scambio di carreggiata o una riduzione di corsia. Ne resteranno, con scambio, dice Sapio, «uno sulla A12, tra Lavagna e Sestri Levante e un altro, sulla A26, tra Ovada e Masone; ma lì, avendo tre corsie, riusciamo a garantirne due nel senso di marcia prevalente. Inoltre, entrambi i cantieri vengono rimossi venerdì alle 14 per ripartire lunedì mattina alle 12. Sempre sulla A26, però in Piemonte, abbiamo tre scambi di carreggiata uno solo dei quali, quello nella galleria Olimpia, a Nord di Ovada, con deviazione permanente anche nel weekend». Durante tutto il periodo estivo, prosegue Sapio, «si cerca di eliminare quasi del tutto le chiusure notturne sulle riviere. In particolare, nella settimana di Ferragosto, saranno presenti solo alcune chiusure in A7 per i lavori delle barriere fonoassorbenti a Bolzaneto, una chiusura in A26 per i trasporti eccezionali e una dello svincolo di Genova Ovest per i lavori di riqualifica delle barriere di sicurezza, possibili solo nel periodo di Ferragosto in virtù della diminuzione dei flussi di traffico. Naturalmente le chiusure notturne sono condivise con le amministrazioni».