Banca Carige: ancora poche ore e poi si saprà l’esito dello scontro tra Malacalza e Bastianini
Carige aspetta l'arrivo di Bonomi

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Nel frattempo sono emersi nuovi dettagli sugli addebiti che Malacalza muove a Bastianini e alla sua squadra: in particolare viene addebitato al top management il mancato riporto “di comunicazioni dell’autorità di vigilanza in merito alla necessità di un aumento di capitale da 600 milioni” (e non da 450 milioni come inizialmente preventivato, ndr) e alla conseguenza “dell’adozione dello stato di intervento precoce in caso di inerzia nella disposizione di Npl e di perdurare dell’inefficienza del modello di business”.

In sostanza Malacalza contesta a Bastianini e al direttore finanziario Arturo Betunio il fatto che se il Cda fosse stato informato per tempo avrebbe potuto adottare azioni volte a prevenire tale situazione, legata all’inerzia sulla riduzione degli Npl, mentre proporre una conversione di bond subordinati AT1 per 160 milioni (il “perpetual” del 2008 sottoscritto dal gruppo Generali e da alcuni fondi hedge, ndr) ha significato scegliere una strada utile sì al rafforzamento del capitale “in linea con quanto richiesto dalla Bce” ma senza che il Cda abbia potuto valutare “possibili altre soluzioni”. Quali siano le alternative possibili, tuttavia, Malacalza (che si lamenta anche dei “target deludenti” del budget 2017) non lo ha ancora detto. Lo farà oggi?

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