Banca Popolare dell’Emilia Romagna chiude il 2014 con 30 milioni di utile
Licenziamenti e chiusura filiali per Bper home banking

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Il CdA della Banca Popolare dell’Emilia Romagna ha approvato i risultati consolidati di Gruppo al 31 dicembre 2014, che vedono un utile netto di 29,8 milioni di euro (16,1 milioni del 2013). “Tali risultati – ha commentato Alessandro Vandelli, amministratore delegato di Bper – sono da valutare in termini positivi se si considerano l’estrema difficoltà del contesto economico dell’anno appena trascorso e l’impatto di alcune significative componenti negative di natura straordinaria che hanno inciso nel corso dell’anno e in particolare nell’ultimo trimestre”. Il riferimento è all’esame della qualità degli attivi da parte della Bce che si è chiuso con l’indicazione di un impatto complessivo lordo pari a circa 480 milioni di euro, “che risulta nel complesso ampiamente coperto da accantonamenti contabilizzati nell’anno sui portafogli oggetto di esame in sede di Aqr”.

Più in dettaglio il conto economico evidenzia ricavi operativi in lieve flessione i (2.217,4 milioni, -1,3% a/a), con il margine d’interesse sostanzialmente stabile (1.291,8 milioni, +0,1% a/a ma -2,1% trim/trim) e commissioni nette in calo (690,7 milioni, -1,1% a/a ma +4,2% trim/trim), laddove si segnala l’andamento positivo della componente commissionale relativa alla raccolta indiretta e bancassurance (+8,5% a/a) e la diminuzione delle commissioni su finanziamenti e garanzie (-5,3% a/a), mentre è in crescita il risultato netto delle attività di negoziazione, che compresi i dividendi si attesta a 187,1 milioni (+14,6% a/a).
Stazionari i costi di gestione (1.261,4 milioni, +0,2% a/a), con le spese per il personale a 786,7 milioni (-0,1%a/a) e le altre spese amministrative a 404,4 milioni (-0,2% a/a), mentre gli ammortamenti su attività materiali e immateriali ammontano a 70,4 milioni (+6,6% a/a). Il cost/income è in leggero peggioramento al 56,9%(rispetto al 56,0% del 2013).
Infine le rettifiche nette su crediti si attestano a 812 milioni di euro (+4,0% a/a), con un costo del credito a 185 bp (in crescita rispetto ai 168 bp del 2013).

Coverage ratio sui crediti dubbi in netto aumento

Quanto alle grandezze patrimoniali, la raccolta diretta da clientela diminuisce a 46,2 miliardi di euro (-1,4%a/a), a causa principalmente del calo della componente obbligazionaria retail; la raccolta indiretta da clientelacresce invece a 28,2 miliardi (+6,1% a/a), sostenuta soprattutto dalla raccolta gestita (+13,7% a/a) mentre la raccolta amministrata è sostanzialmente stabile (+0,3% a/a); in forte crescita infine il portafoglio premi assicurativi, non compreso nella raccolta indiretta (3,0 miliardi, +20,3% a/a), pressoché totalmente riferibile al ramo vita.
crediti verso la clientela, al netto delle rettifiche di valore, ammontano a 43,9 miliardi di euro (-5,6% a/a), laddove la flessione è riconducibile prevalentemente al comparto imprese.

L’ammontare dei crediti deteriorati netti è di 6,5 miliardi di euro (+2,0% a/a ma -1,4% trim/trim), con una componente di sofferenze pari a 2,8 miliardi (+13,7% a/a, +4,1% trim/trim). In questo quadro il livello delle coperture dei crediti deteriorati si attesta al 40,7%, in aumento di oltre 330 bp rispetto alla fine del 2013 e di oltre 100 bp rispetto alla fine del trimestre scorso, con la copertura delle sofferenze al 56,6%, in aumento di circa 160 bp dal 2013 e sostanzialmente stabile rispetto a settembre 2014.
Infine, per quanto riguarda i ratios patrimoniali, al 31 dicembre 2014 il common equity tier 1 ratio “phased-in” è pari all’11,26% (11,02% al 30 settembre 2014 e 9,15% al 1° gennaio 2014), mentre in regime di piena applicazione (“fully phased”) si attesta al 10,91%; il tier 1 ratio “phased-in” risulta invece pari all’11,29 per cento.

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