Banchieri, gran consulto con Visco

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ViscoNuovo incontro in agenda tra il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, e le banche riunite nel comitato esecutivo Abi: programmato da tempo, a quanto risulta al Sole 24 Ore si terrà il 20 gennaio prossimo a Roma, a Palazzo Altieri. È prassi che il governatore periodicamente faccia visita all’associazione – l’ultimo incontro risale al marzo scorso – ma questa volta l’appuntamento va a cascare in un momento delicatissimo per il settore del credito, in cui le incertezze legate alla ripresa che stenta si intrecciano con quelle regolamentari, vista la valanga di nuove norme e la fisiologica complessità legata all’avvio della Vigilanza unica della Bce.

Al momento non risulterebbe in agenda la partecipazione del direttore generale di Via Nazionale, Salvatore Rossi né di Fabio Panetta, suo vice e rappresentante italiano in seno al Supervisory board della Bce. Come d’abitudine, non c’è un ordine del giorno. Visco tratterà i temi che riterrà opportuni, ma tra il suo intervento e le successive domande è certo che si parlerà non solo della vigilanza unica, ma anche dei nuovi requisiti di capitale in arrivo e le (inevitabili) ricadute sull’erogazione dei crediti, le solite questioni di governance con un occhio di riguardo per le popolari. Molte le domande che hanno in serbo i banchieri italiani, frutto di alcune perplessità latenti sulla effettiva parità di trattamento assicurata dall’unione bancaria, nonché sulle novità che -quotidianamente – sembra offrire il processo di integrazione europea del credito, con forti impatti sulla redditività e, dunque, sulla sostenibilità sul medio-lungo periodo. In un certo senso, si ripartirà da dove ci si era lasciati il 19 marzo, quella volta a Milano: «Abbiamo parlato dell’esercizio in corso in sede Bce per la qualità del credito abbiamo discorso dei tempi e dei modi di questo esercizio», aveva detto allora lo stesso Visco, riferendosi al Comprehensive assessment. Nel frattempo l’Aqr e gli Stress test sono stati archiviati (con relativi strascichi, soprattutto per le bocciate Mps e Carige), ma intanto quello che era nato come un «esercizio di vigilanza» si è trasformato in un vero e proprio «esercizio contabile», con il conseguente obbligo per tutte le banche a inserirne a bilancio gli esiti, in particolare sul fronte delle rettifiche sui crediti esaminati; un’istanza, questa, che peserà non poco sui bilanci 2014 di settore e che probabilmente porterà con sé qualche richiesta di chiarimento al governatore da parte dei manager riuniti nell’esecutivo Abi. D’altronde, entro metà febbraio i principali istituti dovranno inviare in Bce le prime risultanze dei conti 2014; probabile, poi, che per quella data si sappia qualcosa in più anche su Mps (e forse Carige): come noto, la settimana prossima i vertici dell’istituto saranno a Francoforte per proseguire il confronto sul capital plan, per il quale l’ok definitivo è atteso il 4 febbraio dal Consiglio direttivo Bce (dove siede anche Ignazio Visco).

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